Che il precampionato del Cagliari, specie le ultime due partite contro le spagnole Getafe e Celta Vigo, sia stato un disastro, non vi è alcun dubbio. Che le sette reti subite in due gare abbiano fatto emergere una difesa colabrodo, anch’esso è un dato di fatto: Ceppitelli, Capuano e Benedetti, del resto, hanno giocato solamente nella serie cadetta. E che il resto della squadra fosse in balia del caso, complici le gambe pesanti, è balzato agli occhi di tutti.
I rossoblù, però, avranno domani sera contro un Catania attrezzato per il pronto ritorno in A l’occasione di riscattarsi, mostrandosi sotto una luce completamente diversa in vista dell’esordio di campionato in quel di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Non importa con quale gioco e se interpretando o meno alla perfezione gli schemi di Zeman. Domani conterà soltanto la vittoria, per fare in modo che il passaggio del turno possa significare un incremento degli abbonamenti. Sì, perché appena 2500 abbonati al Sant’Elia non si erano mai visti. Un autentico record in negativo. Che fine hanno fatto le 8000 o più persone presenti all’Arena Grandi Eventi l’8 agosto? Che fine ha fatto l’entusiasmo che circondava i rossoblù, tecnico Zeman e presidente Giulini compresi?
Non ci sentiamo di offrire suggerimenti in sede di mercato, saranno il ds Marroccu e il patron a fare le dovute considerazioni, e se necessario a mettere mano al portafogli per acquistare gli ultimi determinanti elementi utili a colmare le lacune di un gruppo che pare latitare di esperienza.
Un unico suggerimento ci sentiamo di dare, stavolta ai tifosi: accorrete numerosi allo stadio, questa giovane squadra ha bisogno di tutti voi. Lo ha ribadito anche il capitano Conti in conferenza mercoledì: meno parole, più fatti. Questo dev’essere il motto per riconquistare la fiducia dei supporters. Quella che nel corso della stagione sarà indispensabile per rimanere a galla anche nei momenti di difficoltà.

