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Estate 2007 - estate 2014: sette anni di distanza, stessa rivoluzione nella rosa

L’analisi di due grandi cambiamenti nel collettivo rossoblù. Sperando in un epilogo simile

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Oggi facciamo un passo indietro fino a sette anni fa. Il perché lo spiegheremo più tardi, ma forse capirete già leggendo le prime righe.
È il preludio alla stagione 2007/2008. Quella precedente si è conclusa con la salvezza, maturata aritmeticamente con il successo per 3-2 ai danni della Roma. Il campionato, che vede al timone della squadra la conferma (superate le incomprensioni con Cellino) di Marco Giampaolo, comincia senza più tre elementi fondamentali: Suazo (passato all’Inter), Esposito (Roma) e Langella (Atalanta). Con loro vanno via anche Chimenti, Semedo, Colucci, Pepe, Capone, Conticchio, Bruzzone, Bizera, Penalba, D’Agostino, Cocco e diversi altri giovani. Al loro posto arrivano il secondo portiere Marruocco, il difensore Magliocchetti, i centrocampisti Parola, Rosano, Vitor Gomes, Shala, Fini, Foggia, e gli attaccanti Matri, Acquafresca e Larrivey, dei quali si parla un gran bene. Un’autentica rivoluzione nella rosa rossoblù.
L’avvio pare essere proprio dei migliori, in virtù della vittoria esterna sul Napoli e di quella in Coppa Italia contro il Siena. Dal match casalingo contro la Juventus, vinto 2-3 dai bianconeri, la squadra esce tra gli applausi. Il pari di Parma, contraddistinto da un palo del “Bati” Larrivey, consente di conquistare un punto per muovere la classifica. Poi il blackout, che porta la squadra a perdere la bussola, Cellino ad avvicendare due allenatori, e il bottino al termine del girone di andata ad essere soltanto di 10 punti: ultimo posto in solitaria.
Nel calciomercato di gennaio tre sono gli acquisti operati, assolutamente decisivi: il portiere Storari (verrà anche tesserato Capecchi come secondo), il nostrano Cossu e l’attaccante brasiliano Jeda. La musica cambia, con i giocatori e il terzo mister del campionato Ballardini che dopo l’esaltante vittoria sul Napoli, maturata nei minuti di recupero, macineranno vittorie su vittorie consentendo al Cagliari di raggiungere un’insperata salvezza con una giornata d’anticipo.
Perché raccontarvi questa breve storia? Perché il calciomercato estivo che conduce alla imminente stagione presenta molte analogie con quello dell’estate 2007, fatta eccezione per il cambio di presidenza. Finora sono giunti ben 12 giocatori nuovi: i portieri Colombi e Cragno, i difensori Balzano, Benedetti, Capuano e Ceppitelli, i centrocampisti Capello, Crisetig e Donsah, e gli attaccanti Caio Rangel, Longo e Farias, oltre ai giovani provenienti dalla “cantera rossoblù” Muroni, Barella e Loi. Dovrebbero arrivare ancora un terzo portiere, un difensore e un centrocampista. Hanno lasciato il club Silvestri, Avramov, Astori, Bastrini, Oikonomou, Del Fabro, Vecino, Tabanelli, Ibraimi, Nenè e Pinilla. E pure Adryan è atteso quest'oggi in quel di Leeds.
Anche il mister è cambiato: è giunto in Sardegna un vero maestro di calcio, Zdenek Zeman, il quale ha “guidato” il mercato rossoblù suggerendo i giovani da acquistare. Piccoli talenti, molti dei quali già nel giro della nazionali di categoria, per la cui rapida crescita i veterani Conti, Cossu, Rossettini metteranno in campo la loro esperienza. Un po’ come era stato nel corso della stagione dell’incredibile salvezza da parte dei vari Lopez, Bianco, Storari, Conti, Agostini e Fini. In quel caso si era riusciti a creare un giusto mix, oggi è ancora tutto da vedere, anche se pare che per il momento la squadra latiti di esperienza e capacità di gestire situazioni di particolare pressione.
2007 - 2014: sette anni di distanza, stessa rivoluzione nella squadra. Dovranno tutti remare dalla stessa parte per raggiungere la salvezza, che come sempre rappresenta il nostro piccolo scudetto. Magari con qualche patema d’animo e qualche cambio tecnico in meno rispetto al 2007/2008. Non dimentichiamoci, però, che il “mangia-allenatori” per eccellenza, Cellino, ora si trova in terra britannica. Che Zeman, dunque, si tranquillizzi.

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