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Al Cagliari manca la cognizione metacognitiva

Ci sono momenti nel calcio in cui non si può fallire, ed il risultato è quello che conta

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Ci sono momenti nel calcio in cui non si può fallire, ed il risultato è quello che conta. Si chiamano scontri diretti e quando arrivano, possono essere degli snodi fondamentali per intere stagioni.

Questo, per larga parte, è stato il match contro il Parma, almeno fino ai minuti di recupero.

Detto da subito che il sesto posto continua a riempire gli occhi, che la squadra pare in netta ripresa e che il campionato è ancora tutto da giocare, non si può non tener conto di come il Cagliari, non sia ancora cinico nel chiudere le partite con gelida freddezza.

Quello che manca, è il saper essere una grande squadra e da tale comportarsi (cognizione metacognitiva). In altri termini, contro il Parma la gara era da vincere

Certe occasioni mancate diventano rimpianti e se i punti non arrivano, nessuno gli restituisce. Poco importa una buona prestazione, o il ripartire dalla stessa in proiezione futura, se in un turno dove anche il Milan pareggia non ne approfitti per staccarlo e cercare concretamente l'accelerata in classifica.

La corsa all'Europa (non compromessa) passa inevitabilmente anche da questa presa di coscienza e dal raggiungere gli obbiettivi gara dopo gara. Il come poco importa.

Serve porsi poche domande ma rispondere sul campo senza farsi scippare ingenuamente.

 

 

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