Partecipa a Blog Cagliari Calcio 1920

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Faragò, il nuovo tuttofare del Cagliari

La trasformazione tattica del numero 24 nel corso degli anni in rossoblu

La Redazione
Condividi su:

Il Cagliari può contare su un'arma insospettabile in questo campionato: la duttilità di Faragò.

Il tuttofare rossoblu ha dimostrato contro l'Inter di poter giocare anche col 3-5-2, disputando una gara non eccelsa, ma giusta, interpretando il proprio ruolo senza sbavature. Non è la prima volta che i sardi possono contare su un jolly tattico: Simone Padoin giocò in tutte le posizioni del centrocampo e arretrò pure in difesa  quando gli fu richiesto di fare il terzino.

Oggi è Faragò il nuovo tuttocampista. Partito inizialmente come trequartista o esterno d'attacco dai tempi di Novara, nel Cagliari si è adattato a giocare più arretrato come mezzala nel centrocampo rastelliano. Poi, la trasformazione in terzino destro quando Srna iniziò ad accusare acciacchi fisici. Non sfigurò neanche lì, ma sotto Lopez, da laterale nel 3-5-2, visse il periodo migliore. La sua capacità di inserirsi e di sfornare assit sarà uno dei cavalli di battaglia per conquistare la salvezza.

Con l'arrivo di Rolando Maran sulla panchina rossoblu, nuovo cambio modulo e nuovo ruolo, ma sempre sulla linea mediana. Nel 4-3-1-2 disegnato dal tecnico trentino il numero 24 si ritaglia uno spazio importante ancora come mezzala. Poi, il lungo infortunio, che lo terrà fuori dal campo per sei mesi, esattamente 183 giorni. Al suo rientro, contro la Spal, Maran ha la pazza intuizione di farlo tornare terzino, e arriva il gol del 2-0 che sancisce il successo alla Sardegna Arena.

Da lì in avanti si alternerà con Cacciatore sulla catena di destra, annaspando in alcune gare e tirando fuori prestazioni di sostanza in altre. L'ultimo esperimento risale al match di San Siro contro l'Inter, terminato 1-1, dove il Cagliari si schiera a specchio per contrastare il 3-5-2 di Conte, e Faragò ricopre il ruolo di terzo centrale, tenendo botta a gente come Lukaku e Lautaro.

Non sarà bellissimo da vedere, non avrà il colpo in canna o il piede nobile, ma dove lo chiami lui c'è, con una dedizione e un'applicazione esemplare per il compito richiesto. Una squadra ruota anche per gregari come lui, uomini silenziosi che lontano dalla luce dei riflettori fanno la differenza. 

Condividi su:

Seguici su Facebook