Non basta più avere una delle migliori difese del campionato. Il Cagliari in questa stagione ha subito 19 reti (quinto posto in Serie A per gol subiti), poco più di una a partita facendo la media matematica, che ci può stare, ma nelle ultime 4 gare i gol sono saliti a 10, un campanello d'allarme che non può essere ignorato.
I rossoblu hanno concesso almeno due marcature dalla sfida contro la Fiorentina, dove però vincevano 5-0. Contro il Lecce invece sono stati beffati nel finale, mentre contro Sampdoria e Sassuolo si sono fatti trovare impreparati. Le spiegazioni di questo calo difensivo sono molteplici: sicuramente la squadra non mantiene sempre alta la lucidità e l'attenzione in tutti i 90 minuti, ma come dimostrato più volte, ci sono alcuni frangenti della partita in cui i sardi vanno in affanno, sopratutto nelle retrovie. L'ultima gara di Reggio Emilia è emblematica: primo tempo regalato agli avversari, con il pallino del gioco lasciato agli uomini di De Zerbi che hanno fatto della metà campo rossoblu ciò che volevano.
Poi ci sono gli errori di posizionamento, vedi i due gol della Sampdoria con Quagliarella e Ramirez che sono andati al tiro indisturbati, e un dubbio sulle fasce. Pellegrini non può fare entrambe le due fasi, serve equilibrio, ma allora qualcuno deve coprirlo quando sale in avanti, altrimenti sono dolori. Anche dalle parti di Cacciatore o Faragò, a seconda di chi gioca, gli spazi si allargano.
Se poi si aggiunge il fatto, non ce ne voglia Rafael, che con l'assenza di Olsen la retroguardia tutta ha perso un po' di sicurezza, il problema inizia a diventare grande. E tocca correre ai ripari, perché la Lazio e Immobile, già 17 gol in campionato e un feeling abbastanza positivo quando vede il Cagliari, non faranno regali come la altre.