Se il calcio fosse una scienza esatta, fatta di logica e raziocinio, cesserebbe di esistere e dare emozioni forti sia ai tifosi che agli addetti ai lavori. Al contrario, gli esiti imprevedibili di certe partite (già vinte alla vigilia) danno modo di affrontare una materia sempre più trascurata in tempi di calcio moderno, ovvero l'imponderabilità di questo sport.
Chi pensava infatti che battendo squadre di blasone come Napoli, Atalanta e Fiorentina, in automatico sarebbe arrivata per proprietà transitiva, una comoda vittoria contro il modesto Lecce, ha dovuto sbattere il muso contro gli eventi scaturiti dal campo e prendere atto che il campionato si gioca principalmente sull'erba e meno sulle statistiche asettiche di numeri e tabelle.
Il pareggio amaro ottenuto dagli isolani in Salento, bruciante per l'umore e tiepido a livello di punti guadagnati, è la presa di coscienza generale che in serie A nessuno regala niente, Lecce compreso. Anche se chi affronti si chiama Cagliari Calcio e sulla carta ti condanna ad una sconfitta preventiva che pare già nell'aria e nella bocca di tanti, ancor prima che la partita inizi.
In quest'ottica la trasferta in Puglia si può sintetizzare, citando Trappattoni, nel suo famoso adagio “non dire gatto, se non ce l'hai nel sacco”. Dove gli uomini di Maran, in vantaggio per 2-0 e vittime di un appagamento forse troppo prematuro, non sono riusciti, anche al netto di ingenuità personali (vedi Olsen e Cacciatore) a rientrare in Sardegna con tre punti pesantissimi per la classifica.
Campi tosti quelli del Sud. Dove esprimersi al meglio non è mai facile. Una frenata per i rossoblu che tuttavia non sa di disfatta (vista la classifica) ma di lezione a tutti i livelli. Dai calciatori in primis, passando per allenatore e staff tecnico che - ben inteso - sono stati i primi ad essere amareggiati e delusi dalla mancata vittoria con i giallorossi e vogliosi di rifarsi immediatamente lunedì in casa contro la Sampdoria alle 20:45 contro un'altra “non Cenerentola” del massimo campionato.
Dove lasciando la proprietà transitiva sui libri, e fatto oggetto di meditazione il pareggio contro il Lecce, servirà un calcio propositivo e dinamico per sovrastare i liguri di Ranieri, in un match che si preannuncia sicuramente non facile e delicato in funzione della classifica di entrambi. Il poter cantare sugli spalti a fine gara il ritornello “felicità, ti ho perso ieri e oggi ti ritrovo già” (citando Battisti) sarebbe una grosso sospiro di sollievo per gran parte della tifoseria cagliaritana.
Che passa anche dal rispetto preventivo verso i prossimi avversari, facendo propria la lezione di Lecce e senza snobbare a priori e con leggerezza gli ospiti blucerchiati alla Sardegna Arena.
Valutare la Samp dalla sua posizione in classifica, sarebbe infatti un errore macroscopico e calcisticamente poco saggio

