Se i risultati di una squadra dipendessero esclusivamente dai denari investiti per costruirla o dal budget disponibile ad effettuare investimenti, una compagine come il Cagliari (visti gli esborsi di altri club) non risulterebbe sicuramente terza nella classifica in serie A.
L'ottimo mercato estivo degli isolani infatti, decontestualizzato dal globale e analizzato singolarmente, non basta di certo per poter spiegare la resa sul campo dei ragazzi di Maran. Al contrario, ci sono aspetti e sinergie che, completandosi a vicenda, valorizzano anche i nuovi arrivi e meritano menzione.
La sicurezza – Potersi esprimere in campo con la consapevolezza di chi ha la memoria abbastanza lunga per evitare certe sbavature, ed al contempo osare, affondare, provarci ed anche divertirsi è al momento la cifra di questo Cagliari.
La sorpresa – La meraviglia e la malizia, negli occhi di chi guarda, gioca a vantaggio della banda Maran. I rossoblu sono un avversario ostico proprio perché difficile da interpretare rispetto al passato, dove mentre ci si chiede che tipo di gara impostare, arriva la fiammata punitiva.
Lo spirito critico – La saggezza di essere sempre esigenti con se stessi anche dopo le vittorie e la propensione alla miglioria delle criticità stando sul pezzo. Valori di professionisti di livello, ma anche la giusta chiave per lavorare in settimana con profitto.
L'affetto – Un gruppo entrato da subito in sintonia. Dove nuovi innesti, vecchie certezze e staff tecnico, empaticamente uniti al pubblico, sono un tutt'uno inseparabile. Tutto ciò genera appartenenza, grande voglia di esprimersi e sicurezza nei propri mezzi.