Come oramai capita da diversi anni Fabio Pisacane fa parte della rosa rossoblù, ma nelle previsioni della prima ora sembra dover rivestire il ruolo di riserva. Capita, ancor più spesso, che dopo una manciata di partite, il difensore campano ottenga con merito lo status di titolare inamovibile nel cuore della retroguardia rossoblù.
Alla soglia delle 34 primavere, il difensore arrivato in Sardegna con l’avvento di Rastelli, dimostra di avere una fame rara, quella determinazione feroce che stagione dopo stagione continua a spingerlo oltre dei limiti che appaiono definiti e non in grado di alimentare prestazioni importanti.
La realtà parla invece di un Pisacane come punto fermo della sorprendente squadra allenata da Maran, che nell’ultima prestazione da incorniciare in occasione della vittoriosa trasferta di Bergamo, ha letteralmente annullato un cliente scomodo chiamato Muriel.
Un esempio fulgido e costante per i compagni, una certezza di rendimento che alimenta con forza e costanza la crescita di un gruppo che non vuole smettere di stupire e migliorare.
Non di rado, diverse riflessioni individuano nella difesa il reparto da potenziare, su cui attuare pronti correttivi. Tralasciando i nomi invece, occorrerebbe invece concentrarsi sul rendimento di un reparto che con costanza svolge appieno il proprio ruolo.
Dal canto suo, al di là di un’età non più giovanissima e una carriera poco reclamizzata, Pisacane offre un contributo tangibile e difficilmente criticabile, che continua a far ricredere anche i detrattori più accaniti.
La Fiorentina all’orizzonte si configura dunque come un nuovo esame da superare brillantemente, all’interno di una storia personale che sembra andare di pari passo con quella del Cagliari targato Giulini.