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Se il giudizio è influenzato dal risultato

Analizziamo i fattori che portano alla distorsione della visione dei fatti

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Restare lucidi e obiettivi dopo una “quasi vittoria” alla Sardegna Arena, poi sfumata per un episodio fortuito e avverso, non è di certo facile se a parlare è l'istinto del tifoso o le grandi aspettative della piazza alla vigilia. Capita così che intere partite vengano giudicate esclusivamente dal risultato, o peggio, dagli episodi che ad esso hanno portato.

Dimenticando però che nel calcio, sono proprio gli episodi (spesso) a condizionare i 90' più recupero e che l'imponderabile è sempre dietro l'angolo. Sia esso contro o a favore di una squadra. E che sulla carta, non si acquisiscono né punti, né vittorie.
Se Cagliari-Verona per tanti sostenitori rossoblu è il simbolo del risultato pieno sfumato, vale la pena analizzare i fattori che portano loro a questa conclusione (da sfatare).

Inconsistenza dell'avversario –  Aver pensando che battere l'Hellas in casa fosse poco più che una formalità e che la posizione in classifica di un club determini come una sentenza senza smentite l'esito del campo. Mentre gli scaligeri si sono dimostrati vigili e tosti nel rimanere sempre sul pezzo e far male al momento giusto.

Vantaggio uguale vittoria – Aver creduto che a vantaggio acquisito, il punteggio dovesse restare identico fino alla fine o, se è possibile, da incrementare ed a favore, sempre e comunque per il gruppo di Maran. In campo ci sono anche gli avversari, forze uguali e contrarie, che lottano e si allenano per il risultato opposto. E spesso sono attrezzati, pazienti, umili e cinici.

Salto di qualità – Aver cullato l'idea che questo Cagliari (dopo tre vittorie consecutive) fosse già maturo per stare a pieno diritto tra le prime quattro del campionato. Metamorfosi forse un po' troppo  prematura per un collettivo che lavora (positivamente) in divenire, ma che ha bisogno di trovare esperienza e consapevolezza.

La vittoria a Napoli – Pensando che battendo una squadra di blasone in trasferta, in automatico accada  lo stesso anche contro una “piccola” in casa. Come se fosse un algoritmo perfetto senza margine di errore. Invece nel calendario di serie A, ogni giornata è una storia diversa. Con buona pace delle calcolatrici e delle associazioni logiche.

Il calcio è una scienza inesatta.

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