Un impatto mediatico cosi forte e partecipato nella piazza di Cagliari, probabilmente non si registrava dal 1995, anno in cui Massimo Cellino decise di puntare senza fortuna su Giovanni Trapattoni. L’arrivo di Zeman ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi, ma anche e indubbiamente l’estro della categoria dei giornalisti. Alla presentazione del boemo ha sorpreso vedere gli inviati nazionali delle maggiori reti televisive e della carta stampata, che si son dilettati, come loro solito quando hanno di fronte Zeman, in domande che poco avevano a che vedere con il campo.
Il neo allenatore del Cagliari, con un’ironia e una calma che pian piano hanno conquistato i presenti, senza peli sulla lingua ha spaziato a 360 gradi su tutti gli argomenti a cui è stato chiamato a rispondere. Le dirette televisive e i servizi presenti in tutti i notiziari sportivi e non confermano che l’arrivo di Zeman porterà la sua esperienza in Sardegna sotto le lenti di ingrandimento degli addetti ai lavori. Il tecnico di Praga sa che in caso di successi e bel gioco sarà idolatrato e portato in trionfo da una piazza che oramai da anni merita un riscatto sportivo e attende un tecnico che possa sedersi nella panchina del Cagliari per più di una stagione. Purtroppo con Zeman sul campo non ci sono mezze misure e lo stesso potrebbe accadere tra i tifosi, pronti a scaricare l’allenatore alle prime goleade incassate. La nuova dirigenza, incarnata nella figura del presidente Giulini ha uno stile tutto suo che si evince già dal rapporto con i media e dalla promessa che le botte di testa che hanno caratterizzato la precedente gestione saranno un vago ricordo. Un uomo, prima ancora che allenatore, come Zeman, in passato non sarebbe mai potuto arrivare a Cagliari, in quanto capace di fare ombra a giocatori e dirigenza. Per Giulini, uomo di intelligenza ed esperienza nonostante la sua giovane età , tale fattore pare non essere un problema, nell’attesa che i riflettori dai microfoni si accendano anche e sopratutto sul campo di gioco.
