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L'attesa

Nández lavora per raggiungere piena forma e totale ambientamento

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La prima gara di Campionato con la maglia del Cagliari è stata un banco di prova non facile per il giocatore uruguaiano classe '95 Nahitan Nández.

Contro il Brescia infatti la sua presenza, non del tutto scontata alla vigilia, ha dato lo spunto per osservarne sia i punti di forza che quelli da potenziare.

Tra gli aspetti positivi del nuovo acquisto, c'è sicuramente da apprezzare l'impatto con il quale ha interpretato il match sin dal fischio d'inizio: grande grinta, abnegazione e spirito di sacrificio. Il tutto non si è tradotto tuttavia in giocate mozzafiato o numeri ad effetto (come auspicato dai tifosi). Ma al contrario, come spesso accade nel calcio ai nuovi arrivati, è stata la difficoltà a trovare la posizione, il fraseggio e il dialogo con i nuovi compagni ad "oscurarne" la prestazione in vari frangenti della gara.

Il 18 rossoblu, complice (anche) una prestazione collettiva con troppe ombre, risulta ancora in parte fuori dagli automatismi necessari per poter esprimere un gioco fluido e corale. Troppo poco tempo e pochi allenamenti per aspettarsi una risposta diversa dal campo. Tanti sono i fattori da considerare a sua giustificazione come ad esempio le difficoltà linguistiche, il cambiamento climatico rispetto all'Argentina, l'impatto con un nuovo staff di lavoro, un nuovo stadio, un nuovo pubblico, in una frase: un cambio di vita.

Dai suoi piedi nasceranno buone trame in futuro. Il valore di Nández è assoluto e non si discute. Si tratta di avere pazienza e lasciarlo lavorare sereno per concretizzare in campo l'enorme bagaglio tecnico e caratteriale di cui dispone che per il Cagliari del centenario sarà importantissimo, ma non tutto e subito. Il torneo è appena iniziato. C'è tutto un Campionato per poterlo apprezzare. Attenderlo per ora è obbligo e saggezza calcistica.
 

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