Giulini o americani: in queste ore si dovrebbe decidere il destino del Cagliari, con l’imprenditore milanese in vantaggio sulla cordata rappresentata da Luca Silvestrone, anche se non è da escludere l’ennesimo colpo di scena, con Cellino ancora al timone della società di Viale La Playa.
La cifra proposta da Giulini, circa 40/45 milioni di euro (25 da versare subito, gli altri in seguito, probabilmente dopo il calciomercato), sembra in linea con gli asset del Cagliari, i quali non contemplano lo stadio Sant’Elia. Il Sole 24 Ore ha analizzato il patrimonio del club sardo: una piccola “miniera”.
Al 30 giugno 2013 il Cagliari aveva un fatturato operativo di 47 milioni; nel 2012 i ricavi erano addirittura pari a 67 milioni, in virtù delle plusvalenze maturate col calciomercato.
La società ha chiuso il 2013 con un bilancio in rosso di un solo milione (il 2012 era stato chiuso con un attivo di 2,5 milioni): il peggioramento rispetto all’anno precedente è stato causato in primis dalle spese (circa 9 milioni) per realizzare lo stadio Is Arenas, anche se la contrazione dei ricavi dalle partite è stata limitata da 2,4 milioni a 1,5.
Il Cagliari ha un tesoretto di tutto rispetto per un club di media fattura: i diritti tv ammontano a 30,6 milioni, mentre l’area commerciale ha nel corso del 2013 garantito entrate per 4,7 milioni. I ricavi provenienti dalle sponsorizzazioni sono stati pari a 1,7 milioni: riguardo questa somma lo sponsor tecnico Robe di Kappa ha assicurato 0.8, il secondo sponsor Tirrenia 0.7. I contributi da parte della Regione Sardegna e della Lega Calcio sono stati in totale di 2,6 milioni.
Lo scorso anno la società rossoblù spendeva circa 22 milioni per il personale, con un buon rapporto rispetto al fatturato (50%). Gli stipendi dei giocatori ammontavano a 7,5 milioni, le spese per i servizi a 9,4, a causa dei costi dovuti allo stadio Is Arenas. Il totale dei costi di produzione nel 2013 era 50,5 milioni.
La situazione potrebbe essere ancora più rosea: gestendo le spese in maniera razionale, rafforzando l’area commerciale e sbloccando la questione stadio (con l’avvio della costruzione del nuovo impianto), il Cagliari potrebbe concedersi anche maggiori possibilità di spesa, con conseguente soddisfazione dei tifosi.
I bilanci sono stati sicuramente analizzati a fondo dagli investitori interessati ad acquisire la società: che siano gli americani o che sia Giulini, sarà fondamentale proseguire lungo la strada tracciata da Massimo Cellino, al quale tutto si può dire, ma non che sia un imprenditore valido e competente: il Cagliari è infatti uno dei pochi club perfettamente “sani”.

