È stato voluto fortemente da Maran durante il mercato di riparazione, ma per adesso non ha ancora giocato una partita da 90 minuti. Vuoi per la sfortuna, vista la frattura dell’ulna rimediata contro l’Atalanta che l’ha messo fuori causa per quattro giornate, vuoi un po’ per le scelte del tecnico, che ha preferito schierarlo a partita in corso o toglierlo prima del fischio finale, fatto sta che fino a qui Valter Birsa non ha dimostrato tutto il suo potenziale.

In queste restanti sette gare, in cui il Cagliari può ancora scrivere un pezzo importante di stagione, il fantasista sloveno dovrà convincere l’allenatore trentino avuto ai tempi del Chievo sul fatto di poter essere un protagonista, seppur in ritardo, di questa squadra. Nello scacchiere rossoblù ha già occupato la posizione di trequartista e seconda punta, ma può adattarsi anche come mezzala destra. Quest’ultima opzione potrebbe essere quella più congeniale da un punto di vista tattico, dal momento che Barella sta andando fortissimo dietro le punte e Joao Pedro sembra avere il posto di titolare fisso lì davanti con Pavoletti. Non sarebbe neanche da escludere l’idea del doppio trequartista, per un modulo stile Milan ancelottiano (il classico albero di Natale), soluzione che andrebbe però a discapito del 10 brasiliano.

Ma l’11 di partenza visto negli ultimi match pare già a posto così, per cui magari il numero 14 potrebbe ritoccare la formazione a gara inoltrata: un’iniezione di forze fresche che farebbe comodo a questo Cagliari, abituato a spendere molte energie con il suo pressing dalla metà campo in su. Nulla di strano quindi se vestirà i panni del ricambio di lusso, pronto a colpire appena chiamato in causa.

Si vedrà dunque che parte gli cucirà addosso Maran da qui alla fine del campionato, se quella di “spacca-partite” o di prima scelta, a seconda anche del tipo di sfida. Birsa, in ogni caso, dovrà farsi trovare pronto.