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Fondo Usa: S. Caterina un regalo alla comunità, ok al museo rossoblù e nuovi impianti per lo sport

Il progetto americano non è solo acquisto società e costruzione stadio

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Nella conferenza stampa che Luca Silvestrone ha tenuto ieri non si è parlato solamente del suo ruolo nella trattativa per la cessione della Cagliari Calcio. Essendo anche il rappresentante del Fondo americano, il consulente ha lanciato qualche notizia qua e là su quelli che potrebbero essere i vari progetti che gli investitori avrebbero in mente non solo per Cagliari ma per la Sardegna: questo è un fattore che l’emissario ha tenuto ha ribadire più volte.

Ha iniziato con un aneddoto: pare che, quando ha portato Dan Meis a Cagliari qualche settimana fa, l’architetto statunitense sia rimasto talmente affascinato dalle bellezze storiche, culturali e ambientali della zona che, al ritorno in aeroporto, avrebbe speso al duty free 345€ in libri sulla Sardegna. Avendo anche visionato le varie aree che rientrerebbero nell’accordo con il presidente Cellino, il signor Silvestrone ha riferito che l’archistar avrebbe già iniziato a fare programmi su quali potrebbero essere i progetti da realizzare, che ora riportiamo nei dettagli.

Santa Caterina: questi terreni a Elmas sono stati a lungo oggetto del contendere tra Massimo Cellino e l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. Secondo il presidente era possibile costruirci sopra lo stadio mentre, secondo l’ente che gestisce l’aeroporto, dovevano essere espropriati per creare altri parcheggi al fine di servire lo scalo cagliaritano, senza contare che, argomentavano, nessuno avrebbe mai permesso la costruzione di un impianto sportivo in una zona così a rischio.
Secondo Luca Silvestrone, il fondo americano e Dan Meis starebbero pensando di sfruttare tali terreni per la creazione di una zona non reddituale, cioè da cui non si trarranno guadagni, quindi un regalo che si vuole fare alla comunità e ai sardi.

Stadio: si è parlato in questi giorni del misterioso problema riguardante l’affitto temporaneo dell’attuale sede della società in Viale La Playa. Come ha spiegato l’emissario romagnolo, il fatto che l’edificio non sia stato messo in vendita dal patron rossoblù è dovuto a un fatto sentimentale (visto che appartiene da tempo alla sua famiglia), ma il presidente avrebbe proposto al fondo di affittare lo stabile per qualche mese e lasciargli solo un ufficio per sbrigare i suoi affari.
Il progetto di Dan Meis sarebbe quello di creare lo stadio nella zona di Sant’Elia, così com’era prevedibile, e di sistemare gli uffici della società all’interno della stessa struttura così come un museo della squadra rossoblù, seguendo l’esempio di grandi club come Barcellona e Juventus solo per citarne due.

Hinterland: Cagliari e la zona circostante non sono fornitissime per quanto riguarda gli impianti sportivi (e non stiamo parlando solo dei campi delle varie società di calcio ma anche di veri e propri centri per lo sport, fruibili da tutti). L’architetto americano avrebbe in mente una serie di strutture sparse per tutto il territorio e lo stesso Silvestrone, essendo molto legato alla dirigenza del Selargius, non ha escluso che questo possa essere un ulteriore incentivo per creare un progetto che coinvolga le squadre del territorio per farne un vivaio rossoblù.

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