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Non ci sono parole per etichettare la prestazione di Nicolò Barella contro l’Inter, trascinatore per l’ennesima volta della squadra rossoblu

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Il 70% della superfice terrestre è coperto dall’acqua, il restante 30 da Nicolò Barella. Se doveva essere la sua partita per confermarsi dopo un breve periodo di appannamento, il fantasista sardo ha rispettato le più rosee aspettative, risultando essere una volta ancora l’uomo in più degli isolani.

Venerdì sera alla Sardegna Arena sembrava ce ne fossero tre di numeri 18 anziché solo uno. Ha corso anche per quelli in panchina, ha recuperato palloni su palloni, ha avuto la meglio su quasi tutti i contrasti e ha sbagliato pure un rigore nel recupero che poteva costare caro al Cagliari, ma per fortuna dei rossoblu è finita come doveva finire.

Con la squadra a festeggiare la vittoria per 2-1 sotto la curva, e con lui a prendersi la copertina di questa gara, insieme ai colleghi Pavoletti e Ceppitelli.

Maran può godersi il suo gioiello prodotto dal vivaio di casa, magari fingendo di non sentire per ora le sirene del mercato, in attesa del mese di giugno.

Davanti al suo idolo d’infanzia, Radja Nainggolan (che dopo questo match sembra aver ormai raggiunto in attesa di sorpassarlo), gioca 90 minuti in assoluto controllo, correndo dal principio come un indemoniato, non tirandosi mai indietro negli scontri fisici, ma anzi è il primo a metterci la gamba. Brozovic e Vecino si scontrano contro la diga cagliaritana, che non si ferma neanche per rifiatare, chiudendo tutti i buchi a centrocampo e spezzando le flebili ripartenze avversarie. Quando poi ha la palla fra i piedi, è rapido e lucido nel scaricarla per il compagno più vicino, velocizzando la manovra e dettando i tempi di gioco da vero leader. È in ogni zona del campo, porta avanti insieme alle due punte un pressing asfissiante che induce più volte all’errore i palleggiatori interisti. La sua generosità in fase di non possesso è stata davvero encomiabile, e anche quando si è verificato il prevedibile calo fisico di tutta la squadra negli ultimi venti minuti, Barella non è mai arretrato, sporcando una notevole quantità di palloni.

Intensità, cattiveria agonistica e sacrificio sono state le armi con cui ieri il giovane “todocampista” si è preso il centrocampo, trascinando un gruppo finalmente coeso e senza paura a una delle vittorie più fondamentali della stagione, e dando a Mancini un motivo in più per puntare su di lui in ottica Nazionale. Unico neo della serata il rigore sbagliato dopo il 90’, tirato male probabilmente per la troppa stanchezza, ma onestamente un dettaglio se si guarda la prestazione totale e il risultato finale a lieto fine.

Se l’avesse segnato, allora forse l’aggettivo per questa gara sarebbe stato “perfetto”.

Non ci sono PIù parole per etichettare le prestazione di Nicolò Barella: trova l'aggettivo...

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