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Ci sono cross e cross

Il Cagliari dovrebbe sfruttare maggiormente i cross dal fondo per mettere Pavoletti nella condizione di essere immarcabile

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Finalmente il Cagliari è tornato alla vittoria sconfiggendo il Parma nell’ultima gara casalinga ma la conquista dei 3 punti, seppur sia una sensazione piacevole, non deve ingannare: i problemi che la squadra accusava prima di sabato ci sono ancora e non possono essere risolti nello spazio di una partita.

La più grossa criticità riguarda certamente la fase offensiva e in particolare lo sviluppo di azioni pericolose sulle fasce. Si segna poco e quasi sempre nello stesso modo visto che le caratteristiche degli uomini attualmente disponibili in avanti non lascia ampia scelta al tecnico. Come sappiamo infatti, spesso tocca a Pavoletti e ai suoi colpi di testa rifinire la mole di gioco che i rossoblù riescono mediamente a costruire ma negli ultimi tempi, gara con il Parma a parte, l’ariete di Livorno non è stato servito come avrebbe dovuto.

L’ex Genoa da il meglio di sé, ed è letteralmente immarcabile in questo, nelle situazioni di gioco aereo in “terzo tempo” (come si direbbe nel basket) dove il pallone, già infuso dalla forza del passaggio, va solo indirizzato in rete con la torsione del collo. In questo aspetto 'Pavoloso' ricorda molto Oliver Bierhoff, l'ex gloria di Milan, Udinese e della Nazionale tedesca.

Il fatto è che una tecnica del genere per funzionare necessita di cross confezionati nel migliore dei modi e non dei classici spioventi a cui si ricorre quando una squadra non ha idee. Bisognerebbe tornare a crossare un po’ di più dal fondo come si faceva ad inizio anno, almeno per quanto riguarda i terzini, e lasciare la trequarti ai centrocampisti dotati di rapidità e piedi educati (vedi Barella nell'ultima occasione) per favorire il discorso fatto poc’anzi. 

Sembrerà una sciocchezza ma non è così, ci sono cross e cross come ci sono attaccanti e attaccanti. E con uno come Pavoletti lì davanti non sfruttare a dovere i traversoni è quasi un delitto.

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