Nel turbinio di voci, distrazioni e tentazioni che è il calciomercato invernale è facile perdere di vista l’obiettivo stagionale per dedicarsi a questioni che nulla hanno a che fare - per fortuna - col campo.
È inevitabile forse, fa parte del gioco. Però in questo particolare periodo senza partite e con la mente un po’ annebbiata dalle feste sarebbe il caso di essere prudenti e pensare che - come in un bel libro di avventure - la parte difficile del cammino stia per cominciare.
Non si cada nell’errore di considerare scontato centrare la salvezza agevolmente, sottovalutando le avversarie e il campionato, pur privandosi immediatamente di un calciatore come Barella, senza nulla togliere al suo eventuale sostituto. Non si scherzi col fuoco. Le insidie sono dietro l’angolo, i match sono ancora tanti e l’accortezza non è mai troppa.
Perciò per evitare di poter commettere un errore al quale poi sarebbe difficile porre rimedio, meglio raffreddare i telefoni e aspettare l’estate prima di procedere oltre. A quel punto, con le idee più chiare, si potrà sedere a un tavolo e discutere serenamente per accontentare tutte le parti.
Inoltre non c’è tutta questa impellenza di spezzare il legame che unisce Barella e Cagliari, letteralmente casa sua. E poiché una bella storia merita anche un bel lieto fine, perché avere fretta e precluderselo? Se la fretta è notoriamente vista come una “cattiva consigliera” d’altronde un motivo ci sarà.

