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La missione di Bradaric

Il regista croato è chiamato ad elevare il proprio rendimento

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Il Cagliari cresce, ma non quanto vorrebbe o dovrebbe. Al fine di alimentare con costanza e in maggior misura un processo avviato con l’approdo di Maran, è necessario l’apporto di ogni singolo giocatore. Certezze forti, dal rendimento sicuro fanno il paio con interpreti incapaci di esprimere appieno qualità evidenti.

Filip Bradaric è sbarcato in Sardegna con il preciso compito di guidare la manovra rossoblù e dare nuova linfa ad ambizioni ritrovate. Il croato al momento non sembra aver terminato il processo d’adattamento al calcio italiano, rivelandosi ancora troppo timido e non in grado di dettare i ritmi del collettivo isolano.

Raramente osa, ricorrendo alla giocata più semplice e poco proficua. Spesso risulta schiacciato sulla linea dei difensori, lasciando ai compagni il compito di dare avvio agli schemi offensivi.

Il match di Ferrara, agguantato in extremis, ha restituito un Bradaric involuto ancora scosso dalla prestazione poco convincente profusa al cospetto della corazzata chiamata Juventus.

Un nuovo indizio che sprona e induce alla riflessione in merito al ruolo di regista. Proseguire con Bradaric, offrire una nuova chance a Cigarini, oppure testare un’alternanza?
La sosta dovuta agli impegni delle Nazionali può consentire a Maran e i suoi collaboratori il vaglio attento di tutte le opzioni perseguibili.

Qualsivoglia decisione o contromisura venga adottata dovrà tener conto della necessità di poter contare su un Bradaric affidabile e in fiducia, abile nell’offrire il proprio prezioso contributo ad un gruppo proteso verso nuovi scenari.

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