La scelta effettuata dal presidente Giulini di puntare su un allenatore come Rolando Maran sta producendo dividendi importanti ed innegabili. Il Cagliari ha assimilato schemi e idee chiare che gara dopo gara hanno consentito il consolidamento di un’identità ben precisa.

Tale risultato è stato conseguito attraverso una crescita collettiva ma soprattutto individuale di diversi interpreti, capaci di ritrovare qualità e convinzione che sembravano sopite o addirittura perse.

Ionita dal canto suo ha suggellato una nuova fase della propria carriera con il gol valso un fondamentale pareggio in rimonta ai danni della Spal. Il moldavo, dopo anni caratterizzati da un rendimento altalenante e poco in linea con le aspettative che ne avevano accompagnato l’approdo in rossoblù, ha ritrovato un ruolo importante. Abile in fase di copertura, coadiuva la fase offensiva con inserimenti e tentativi dalla distanza, completando al meglio la mediana isolana.

Un’arma tattica preziosa che va ad unirsi a quelle che continuano a maturare e accrescere un arsenale rossoblù che appare sempre più completo ed in grado di sorreggere  nuove e importanti ambizioni.

Ionita è l’emblema del Cagliari targato Maran, un collettivo basato su una idea di gioco che si alimenta delle virtù di ogni singolo giocatore e che lascia poco spazio ad invenzioni o adattamenti estemporanei.

Il proseguimento su tali validi binari diventa un auspicio e un dovere per il Cagliari e i propri giocatori. Ionita ha dimostrato che lavoro e ritrovata fiducia consentono un importante salto di qualità, prefigurando per compagni e tifosi scenari diversi, che giustificano più di un sogno.