Al Castellani di Empoli, dopo una prestazione piuttosto deludente, è arrivata la prima sconfitta stagionale per il Cagliari. Un 2-0 senza appello che consegna a Maran e ai suoi uomini qualche nodo da sciogliere in vista del prossimo match contro il Sassuolo (uscito nel frattempo vittorioso contro l’Inter al Mapei Stadium).
Uno dei giocatori più attesi (nonché l'unico volto nuovo schierato dall'inizio) della formazione rossoblù era sicuramente Lucas Castro, il quale però è apparso rivedibile alla prima uscita con la maglia del club sardo. L’ex Catania e Chievo, pupillo del tecnico anch’esso ex di entrambe le compagini, ha faticato parecchio in mezzo agli aggressivi centrocampisti azzurri che lo hanno limitato efficacemente per tutti i 90 minuti.
Le caratteristiche che normalmente permettono al ragazzo nato a La Plata di emergere nella zona mediana del campo (forza fisica e tecnica abbinati in un inconsueto mix) non si sono viste: la mente è chiaramente ancora poco lucida (forse a causa delle scorie post preparazione) e, come spesso succede nello sport, ha influenzato anche il buonissimo piede dell’argentino. Si è visto soprattutto in fase di costruzione dove Castro ha commesso numerosi errori e perso altrettanti palloni, molti di più rispetto agli standard a cui aveva abituato appassionati e tifosi.
Il suo apporto nei due lati del campo è stato quindi minore del solito ma in una partita - seppur ufficiale - giocata ad agosto dove poco del pattuito ha funzionato a dovere, ogni aspetto deve essere valutato con il giusto equilibrio. La brutta prestazione non va dimenticata ma neanche elevata a prototipo di quello che saranno le successive. C’è invece da lavorare tanto per migliorare le situazioni in cui si è stati carenti e non commettere gli stessi errori in futuro, solo così giocate e soddisfazioni certamente arriveranno e con esse tornerà anche il sorriso.
