Per loro, la Sardegna, Cagliari e il Cagliari sono stati delle molle che sono valse una «mobilità calcistica» ascendente, o delle esperienze dalle quali hanno tratto beneficio, o dei passaggi anonimi complicatori di carriera. La testa e il sudore, le gambe e l’acido lattico, le mani e i piedi a disposizione della causa rossoblù: dentro e fuori il Sant’Elia; davanti ai tifosi che li hanno sostenuti, e non smettono, in alcune occasioni, di farlo; oppure, li fanno ronzare le orecchie quando, con altri colori e obiettivi, rientrano, per un giorno, nell’Isola. Da questo mese, e fino a maggio, in venti, tre allenatori e diciassette giocatori, compieranno, secondo l’ordine imposto dal calendario, un pellegrinaggio per raggiungere la Sardegna Arena e ne attenderanno un altro nel «proprio» prato verde.
Gli allenatori – Dalla serie B e dalla C1 alla serie A, hanno portato, negli spogliatoi di Asseminello e del Sant’Elia, le corde vocali, le lavagne e gli appunti, facendo navigare gli avvertimenti, le raccomandazioni e gli incitamenti nell’aria cagliaritana. Davide Ballardini, allora proveniente dalla Sambenedettese (C1) e attuale guida tecnica del Genoa, l’ha fatto per tre stagioni: nel 2004/05 (3ª-11ª giornata), ha salutato con 4 punti all’attivo; nel 2007/08 (18ª-38ª), è riuscito a mantenere la categoria; e nel 2011/12 (12ª-27ª) è stato esonerato. Invece, Marco Giampaolo, nel 2006 reduce dalla cadetteria con l’Ascoli e ora alla Sampdoria, ha fatto il doppio mandato, ma a salti: nel 2006/07, ha diretto la squadra (1ª-16ª), l’ha lasciata (17ª-25ª), e l’ha ritrovata (26ª-38ª), aggrappandosi al 17° posto; poi, l’anno seguente, ha ricevuto, all’11ª, il benservito. L’anno I (2008/09) di Massimiliano Allegri, all’epoca ingaggiato dal Sassuolo e odierno pluricampione d’Italia con la Juventus, è stato da record: la 9ª posizione, la conferma e la Panchina d’oro; ma nel campionato successivo, alla 33ª, con la salvezza acquisita, è spodestato dalla panchina.
I giocatori – Dentro il campo, duo di ex portieri del Cagliari in serie A: il primo è Federico Marchetti (Genoa), che è stato «sardo» dal 2009 al 2011; l’altro è Gabriel (Milan), che è sbarcato due stagioni fa, da gennaio a dicembre. Poco più avanti, ma sempre nell’area di rigore, sono sette i difensori denudatesi del rossoblù: Lorenzo Ariaudo e Luka Krajnc, entrambi al Frosinone, rispettivamente nel 2010/14 e nel 2015/16; Bruno Alves e Massimo Gobbi, in forza al Parma, uno nel 2016/17 e l’altro nel 2004/06; Nicola Murru, ora alla Sampdoria, ma adolescente e adulto nell’Isola (2001/2017); Luca Rossettini, che dimora al Chievo Verona, dal 2012 al 2015; e Bartosz Salamon, sotto contratto con la Spal, dal 2015 a quest’estate. Anche i centrocampisti «vecchi» sono sette: Davide Di Gennaro (Lazio) e Gianni Munari (Parma) sono stati in Sardegna dal 2015 al 2017; nel 2014/2015, Godfred Donsah (Bologna) e Lorenzo Crisetig (Frosinone); un’annata prima, MatÃas Vecino (Inter), mentre Radja Nainggolan, suo compagno al Biscione, ha militato nel Cagliari dal 2010 al 2014; infine, c’è Simone Missiroli (Sassuolo), che è rimasto solamente nel 2010/11. Il reparto offensivo, proprio come dal 2007 al 2011, è padroneggiato da Alessandro Matri (Sassuolo).
Le sfide – I primi a imboccare il tunnel della Sardegna Arena saranno Matri e Missiroli (2ª, 26 agosto), che verranno seguiti da Gabriel (4ª, 16 settembre), Giampaolo e Murru (6ª, 26 settembre), Donsah (8ª, 7 ottobre), Rossettini (10ª, 28 ottobre), Ballardini e Marchetti (18ª, 26 dicembre). Mentre ad ospitare la formazione di Rolando Maran toccherà prima a Bruno Alves e Munari (5ª, 3 settembre), Nainggolan e Vecino (7ª, 30 settembre), Allegri (11ª, 4 novembre), Salamon (12ª, 11 novembre), Ariaudo, Crisetig e Krajnc (14ª, 2 dicembre), e Di Gennaro (17ª, 22 dicembre). In venti proveranno a prevalere sul Cagliari, con quella testa e quelle gambe, quelle mani e quei piedi che hanno messo a disposizione, negli anni scorsi, della casacca rossoblù.