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Cagliari, l’enigma Padoin

Con le trattative andate in porto, la concorrenza è aumentata: il giocatore proverà a non farsi sfilare il posto da titolare

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Da fanciullo, per le strade di Gemona del Friuli, Simone Padoin saliva sulla bicicletta, le scarpe «taccheggiate» si adagiavano sui pedali, e andava a giocare: rincorreva un pallone per raggiungere il professionismo. E ce l’ha fatta. A trentaquattro anni, con diciassette campionati (dodici in serie A e cinque in B) scalfiti sulla carta d’identità, dopo aver appoggiato le due ruote ed essersi affidato completamente alle gambe, non ha allentato la propria corsa: vuole trascorrere la maturità calcistica da titolare, come accaduto nella maggior parte del percorso, prima alla Virtus Vicenza e all’Atalanta, e ora al Cagliari. In cui ha cominciato la stagione, per la terza estate consecutiva, tra Aritzo e Pejo, e la sta proseguendo in Turchia, dove sta cercando di inerpicarsi sulla scala gerarchica delle preferenze – che, in seguito alla sessione estiva di calciomercato, s’è irrobustita di concorrenti – di Rolando Maran.

Multiruolo – Nelle due serie A precedenti, l’eccleticità gli ha assicurato, all’interno dell’undici iniziale rossoblù, l’intangibilità. Negli spicchi di proprietà del terzino destro e sinistro, dell’esterno su ambo i lati del centrocampo e del registra, Padoin ha dimorato per trentuno partite (2016/2017) e per trentasette (2017/2018), che sommate fanno sessantotto, ovvero l’87% delle settantasei complessive. Pure Maran, nelle sei amichevoli disputate, ha fatto balzare il Talismano da una zolla a un’altra zolla: in quella di destra della prima linea, contro la Rappresentativa della Barbagia (subentrato a Faragò), la Virtus Bolzano (al posto di Faragò), la Cremonese (dal 1’ al 66’) e il Fenerbahçe (per Faragò), mentre in quella sinistra e in quella di «mezzala» mancina rispettivamente di fronte al Real Vicenza (come vice-Pajaĉ) e alla Rotaliana (per far tirare il fiato a Barella).

Lotta per la titolarità – Le «zone-Padoin», fin dall’inizio del precampionato, sono state calpestate da dei nuovi giocatori, che hanno formato le «coppie». Infatti, Srna, stagionato due anni in più del «20» (36 a 34), si contenderà la casella di terzino destro insieme a Faragò; sul lato opposto, Pajaĉ, ritrovata la Sardegna dopo la trasferta a Perugia, gareggerà con Lykogiannis, che non è più un novizio; mentre sul centro-destra e sul centro-sinistra, Castro e Barella dovrebbero essere, rispetto a Dessena e Deiola, il duo di partenza. E Padoin, in tutti i reparti elencati, potrebbe starci, e vuole starci per convogliare la squadra alla salvezza. Ha un altro pallone da rincorrere, non più in bicicletta per le strade di Germona del Friuli ma con le gambe, e la stessa verve della giovinezza, per trascorrere la maturità calcistica da titolare.


 

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