Il Cagliari, in quel di Pejo, continua la seconda parte di preparazione per il campionato di Serie A 2018/2019. Il gruppo, ormai da un po’ sotto la guida di Maran, ha cominciato evidentemente a recepire le volontà tecnico-tattiche del nuovo allenatore anche se il lavoro da fare è ancora tanto.
Ma cosa si è visto di nuovo nelle amichevoli giocate dai sardi contro Rotaliana, Real Vicenza e Virtus Bolzano? Beh, quello che ci si aspettava di vedere: per prima cosa il modulo, con la rispolverata del 4-3-1-2 tanto caro ai tifosi a discapito dell’osteggiato 3-5-2 sfruttato la scorsa stagione, poi pressing alto sui portatori di palla, giocate di prima o al massimo due tocchi, ricerca continua della verticalizzazione e utilizzo marcato delle corsie laterali e degli esterni. La fase di costruzione del gioco, uno dei punti deboli dello scorso anno, è migliorata visibilmente per quanto riguarda la circolazione del pallone nonostante la condizione fisica manchi ancora (ma a luglio non può e non deve essere altrimenti) e le gambe pesanti influenzino le prestazioni dei calciatori.
Sui nuovi acquisti Aresti, Srna, Castro, Cerri, Pajak e Colombatto (questi ultimi due rientrati dal prestito a Perugia) attualmente non si può dibattere molto ma ci si può esporre nel dire che l’integrazione nel gruppo pare procedere bene e che al momento giusto potranno sicuramente dare una mano alla causa rossoblù, chi più chi meno.
Le premesse quindi sono buone, vanno cementate dal lavoro quotidiano e se possibile potenziate da qualche utile innesto che possa dare maggiori soluzioni alla compagine isolana nei periodi di difficoltà che probabilmente, in un torneo difficile come la Serie A, arriveranno.

