In maggio, come un fiore, stava sul balcone che dava sull’attacco, e «colorava» l’umore: il suo e quello del Cagliari, che, a periodi alterni, erano tenebra. Nelle ultime tre partite, Artur Ionita, quando era, insieme ai compagni, un’anima nel limbo, è tornato pugnace, divenendo salubre per i rossoblù; e, in duecentosettanta giri di lancetta, ha ghermito la serie A – facendo lo stesso con il pallone – per la quarta stagione consecutiva. Ora si prepara alla quinta, la terza in Sardegna, che partirà tra pochi giorni, mercato permettendo..
Il sorriso – Il centrocampista l’ha ritrovato, e l’ha mostrato assiso sul pavimento di casa e «scortato» dai figli, con i quali gioca, in una foto pubblicata su Instagram. Sul pavimento color avorio, oltre a un trattore, un aereo e un macchina, si vedono dei blocchi da costruzione. Degli altri, dopo aver superato lo stato di lentezza atletica e di disordine tecnico, è riuscito, lavorando di gomito, a porli insieme e a edificare la salvezza, contribuendo in 36 incontri (2845’) e realizzando due assist; ma, per la seconda volta in carriera, non ha segnato: un avvenimento che non accadeva dalla stagione 2009/2010, quando, a diciassette anni, militava nell’Aurau, in Super League.
Mansioni e concorrenti – Per il ventisettenne di Chișinău, il cambio di mansione c’è stato nelle tre sfide finali (Roma, Fiorentina, Atalanta), quando Diego López ha scelto di modificare lo schieramento: dal 3-5-2, in cui il «21» s’è mosso sul centro-destra (29 partite) e sul centro-sinistra (una), al 4-3-1-2, divenendo trequartista. Un ruolo ricoperto, ma nel 4-2-3-1, con la Moldavia, e che è stato «suo» sia con l’Aurau (2012/2013, 3 gare), sia con l’Hellas Verona (2015/2016, 10). Nella annata che verrà , Ionita dovrà fare i conti con la doppia posizione, la quale lo metterà di fronte a un’altrettanta concorrenza. Infatti, il 4-3-1-2 è lo schema prediletto da Rolando Maran, che come «interno» potrà scegliere – salvo dei crac nella trattativa con il Chievo Verona – pure Lucas Castro, e come guardaspalle della coppia d’attacco, invece, Joao Pedro (tornerà alla 4ª giornata).
La missione – Da luglio, la sabbia di Mykonos, dov’è in villeggiatura, verrà «spodestata» dall’erba di Asseminello e, via via, di tutti gli stadi. Nei quali Ionita dovrà presentarsi dopo aver memorizzato le istruzioni dell’abbecedario dell’allenatore, scongiurando così degli scivolamenti nella gerarchia delle preferenze e un’altra stagione «sali-scendi». E ricordandosi che un fiore, seppur non in maggio e né sul balcone dinanzi all’attacco, può «colorare» l’umore – il suo e del Cagliari – fin dalle prossime due settimane.