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Srna, c'è una strada da non seguire

Negli ultimi due anni diversi grandi nomi non hanno mantenuto quanto di buone veniva prospettato

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Il Cagliari e la sua dirigenza, da quando è stata riagguantata la Serie A, hanno convinto diversi interpreti importanti nell'approdare in Sardegna per vestire la maglia rossoblù.

Al di là di Padoin, autore di una seconda stagione da incorniciare, i vari Bruno Alves, Borriello, Isla, van der Wiel e probabilmente Castan, dopo un anno o meno, hanno preso la valigia e salutato in tutta fretta compagni e tifosi.

Il loro ruolo nel progetto è così venuto meno, lasciando spazio a rammarico e incomprensioni.

Srna dal canto suo è reduce da un percorso di tutto rispetto, che non ha nulla da invidiare a coloro che dopo un anno hanno abbandonato l'isola.

Quali motivazioni spingeranno l'esterno croato a far bene in Sardegna? Il suo approdo fornirà un contributo sostanziale alla crescita collettiva? Il suo arrivo lascia presagire la volontà di coltivare ambizioni di ben altra levatura? Quali saranno i prossimi innesti che andranno a completare una rosa che ha raggiunto la salvezza attraverso molteplici difficoltà?

Domande che attendono risposte valide e immediate, che se da un lato possono chiarire le dinamiche che hanno portato Srna a vestire la maglia rossoblù, dall'altro potranno fornire importanti dettagli sul futuro di un Cagliari chiamato al riscatto, ed impedire che determinate e spiacevoli dinamiche, possano trovare cittadinanza nel futuro della compagine isolana.

Per Srna, l'obbligo di non seguire la "cattiva strada" (come cantava De André) ma quello di smentire ogni scettico.

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