I calci di rigore molto spesso sono una sfida di nervi tra chi calcia e il portiere. Gli undici metri possono regalarti una gioia o una grande delusione. È quel momento in cui tutto si ferma e in cui cominci a guardare dentro te stesso.
Se però si ha convinzione, personalità e freddezza, allora il destino può essere favorevole e darti un sorriso nel momento più importante. Nicolò Barella, tuttocampista del Cagliari, ha ancora una volta dimostrato che, nonostante la giovane età , si può essere tranquillamente leader di una squadra.
In un momento cruciale della partita contro il Genoa, il numero 18 degli isolani si è presentato per la terza volta in carriera dal dischetto. Di fronte a lui c’era Mattia Perin, uno dei migliori portieri italiani, quindi non proprio l’ultimo arrivato.
Ma la pressione, l’adrenalina o la paura non hanno avuto effetto su Barella che con stile, precisione e grande tecnica si è rivelato per la terza volta consecutiva un rigorista di qualità .
Sapeva da vero veterano dove piazzare la sfera, che ha eseguito il suo comando ed è andata dritta a gonfiare la rete, morendo sotto al sette.
Tuttavia, mentre contro Lazio e Benevento sono arrivati dei punti importanti per la classifica (1 con i biancocelesti e 3 con i campani), nella partita di ieri contro il Genoa la gioia ha anche fatto spazio alla delusione di una gara persa.
Quegli attimi di felicità e di speranza nel ribaltare una partita che fino ad allora sembrava persa sono stati cancellati bruscamente al fotofinish da un sinistro d’autore di un talento promettente e tecnico come Iuri Medeiros, sfornato da uno dei club lusitani più noti e floridi a livello giovanile come lo Sporting Lisbona.
Dalla gioia alla delusione il passo è stato breve, ma Barella è diventato l’artista del penalty…