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Lopez, serve coraggio: ecco cosa dice Seneca

La battaglia di Benevento è stata vinta, ma la guerra è lunga e gli interrogativi restano tanti. Il coraggio e l’osare possono essere carte vincenti per il futuro

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In una partita di pallone le emozioni sono tante e diverse tra loro. In pochi attimi, la paura e la prudenza ma soprattutto la grande sofferenza possono poi lasciare spazio alla grande gioia.

L’armata cagliaritana guidata da Diego Lopez aveva due colpi in canna allo stadio Vigorito, particolarmente caldo per sostenere a gran voce il Benevento, il cui obiettivo era quello di fare un piccolo (ma pur sempre importante) passo per continuare una rimonta che ad ogni modo rimane una missione quasi impossibile.

L’azzardo rossoblù, invece, ha pagato, la mira è stata quella giusta e la missione è stata portata a termine con successo, in un finale che pareva essere già scritto, drammatico e senza soluzione.

Nella gioia di un’impresa, però, la paura ha preso il sopravvento sul coraggio, il timore sull’autostima e sulla capacità di mettere in mostra le proprie qualità: un segno preoccupante che sarebbe potuto diventare un vero incubo.

È necessario, quindi, per Lopez e il Cagliari osare quando serve, giocarsi le proprie carte e le proprie risorse fino in fondo.

La battaglia beneventana è stata vinta ma la guerra è ancora lunga. Diceva Lucio Anneo Seneca: “Le difficoltà rafforzano la mente, ed è nelle difficoltà che si vede un campione”.

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