C’è un giocatore nel Cagliari che qualsiasi posizione occupi riesce ad essere premiato almeno con la sufficienza: si tratta di Simone Padoin.
Chissà che mal di testa al solo pensiero di quanti ruoli abbia finora ricoperto in rossoblù: terzino destro e sinistro, laterale destro e sinistro, mezzala destra e sinistra e per finire, domenica scorsa, regista.
Non per nulla, quando vestiva bianconero, l’allora tecnico Conte lo chiamava “San Padoin” in virtù della sua estrema duttilità: una manna dal cielo per un allenatore.
Certo, non gli si chieda ovviamente di strafare: contro il Chievo l’ex juventino ha dimostrato di non avere il passo giusto per dettare i ritmi della manovra e smistare rapidamente il pallone. Ma il plauso per il massimo impegno, quello Padoin se lo merita sempre.
E se cambiasse modulo? In caso di 3-4-1-2 il buon Simone potrebbe giocare da interno accanto a Barella: così facendo si svincolerebbe da compiti di impostazione, andando a pressare sugli avversari, senza inoltre disdegnare qualche inserimento per cercare la via della seconda rete stagionale.
