Il match disputato tra le mura del “Mapei Stadium” al cospetto del Sassuolo, se da un lato ha consentito il compimento di un passo in avanti nel lungo cammino che porta alla salvezza, dall’altro ha registrato l’infortunio di Luca Cigarini, ovvero un interprete che ha saputo elevare il proprio rendimento sino a collocarlo nel novero delle assolute certezze.
Tale assenza, spingerà Lopez a valutare diverse varianti tattiche, che dovranno tener conto del probabile rientro di Faragò. L’ex Novara infatti, alla pari di Cigarini, si identifica come una pedina a cui difficilmente è possibile rinunciare all’interno di un modulo apparso in grado di garantire opportune e durature certezze.
Qualora Lopez optasse per lo schieramento di Faragò sull’out di destra dal fischio d’inizio, il jolly Padoin andrebbe a ricoprire il ruolo di regista, con il greco Lykogiannis che verrebbe confermato sulla fascia mancina. Una soluzione a cui il tecnico uruguayano può ricorrere con convinzione, mentre nel caso in cui Faragò non venga ritenuto impiegabile dal fischio d’inizio in virtù di una condizione fisica non ottimale, non è da escludere un inserimento di capitan Dessena,.
Tra le diverse variabili, non va tralasciata tuttavia l’ipotesi di un cambio di modulo rispetto a quello che prevede una mediana con cinque centrocampisti in linea. La presenza del trequartista dietro le due punte, offrirebbe maggiore peso in attacco ad una formazione mostratasi poco pericolosa nei pressi della porta avversaria.
Teorie intriganti, alle quali è possibile aggiungerne altrettante, che ipotizzano la presenza o meno di giocatori e conseguenti schieramenti. Faragò si configura come il classo ago della bilancia, la cui presenza può portare l’allenatore rossoblù verso direzioni diametralmente opposte, capaci di offrire nuove e importanti risposte in merito ad una dimensione collettiva, al momento difficilmente decifrabile.