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Troppe parole al vento: occorrono risposte immediate!

Un futuro prossimo ancora incerto per il Cagliari: tra salvezza da conquistare, stadio fatiscente e voci che si perdono, servono fatti concreti

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La sconfitta in casa contro la Roma, l’esonero di Lopez e il ritorno di Pulga, le rivelazioni di Cellino, l’incontro tra Silvestrone e Zedda, il nuovo stadio all’orizzonte.
È stato un inizio di settimana ricco di colpi di scena e spunti di riflessione. Che siano, però, state le ennesime voci, che nel corso dei recenti mesi si sono inseguite, andando a perdersi nei meandri degli Emirati Arabi, degli Stati Uniti, o dello Yorkshire inglese?

Tra la confusione generale, chi sta peggio sono i giocatori rossoblù, che col passare del tempo stanno perdendo la bussola. Il Cagliari infatti, occorre sottolinearlo, non è ancora matematicamente salvo. Bisogna conquistare ancora 5-6 punti per avere la certezza della permanenza in Serie A. E sabato, contro il Sassuolo, sarà un autentico scontro salvezza, da non fallire.

Questione piuttosto spinosa è poi, senza dubbio, lo stadio. Il Sant’Elia è un “recinto” dove nemmeno gli animali (con tutto rispetto per loro) si potrebbero accogliere. E non stiamo esagerando. Al di là dei parallelismi, il punto centrale è che con un impianto del genere non si può pensare di andare lontano. A giugno, tra l’altro, verranno rimosse le tribune in tubi innocenti (perlomeno quelle finora montate).

E intanto la Commissione provinciale di vigilanza non può riunirsi: fino a quando da parte della società rossoblù e del Comune di Cagliari non verrà presentata la necessaria documentazione, in particolare quella relativa alla effettiva stabilità della struttura, non potrà essere presa alcuna decisione. Il sogno 16.000 pare essere destinato a svanire.

La prossima stagione (nella speranza che sia ancora Serie A, facendo gli scongiuri del caso), quindi, dove si andrà a giocare?

Le ipotesi Trieste e Modena sono dietro l’angolo. Anche perché, in ogni caso, alla Lega Calcio bisognerà giocoforza comunicare una sede per le partite casalinghe.

Ci potrebbe essere l’ennesimo recupero del Sant’Elia, con il rinnovo dell’affitto delle tribune,  e la speranza dei fatidici 16.000 spettatori.

O, come ultima, la tanto agognata ipotesi Is Arenas, a patto che l’amministrazione comunale di Quartu Sant’Elena desideri approcciarsi nuovamente ad una causa, che a detta di molti parrebbe essere persa in partenza.

Intanto, i tifosi, i primi a pagare per tutto questo, si chiedono quale sarà il destino del Cagliari. Va bene fantasticare, per carità, e sognare una nuova proprietà, un nuovo stadio (possibilmente in breve tempo) e una migliore posizione di classifica.

Ma, per favore, cerchiamo di essere realisti: abbiamo bisogno di risposte concrete ed immediate. Per il bene della nostra squadra del cuore.

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