Analizzare la figura di un giocatore come Diego Farias e riscontrare un’uniformità di giudizio, è un evento assai raro. L’attaccante verdeoro infatti, alle prese con la quarta stagione nell’isola, restituisce puntualmente, un rendimento caratterizzato da poche luci e molte ombre.

L’addio di Rastelli e l’avvento di Diego Lopez, potrebbero aver dato avvio ad una nuova fase della storia di Farias in rossoblù, preannunciandone due possibili effetti diametralmente opposti. Da un lato, complice un mal di pancia emerso nella settimana che ha preceduto la sfida con la Roma, una partenza a gennaio non è un evento da scartare, mentre dall’altro il metodo “bastone-carota”, potrebbe sancire una crescita, soprattutto psicologica, valevole un cambio di rotta definitivo.

Qualità indubbie, mai realmente supportate da un atteggiamento concreto, hanno spinto l’allenatore uruguayano ad inviare messaggi chiari e precisi. Panchine e spezzoni di gara, hanno fatto il paio con le dichiarazioni nella conferenza stampa di venerdì, indirizzate ad un giocatore chiamato a prendersi maggiori responsabilità in campo ma non solo.

Il Cagliari targato Lopez, grazie ad un’identità precisa, è in crescita, ma al fine di proseguire in tale percorso, ha bisogno dell’apporto di tutte le risorse insite all’interno della propria rosa. Farias rientra nella categoria di coloro che sono in grado di garantire doti importanti alla causa rossoblù, innalzando una volta per tutte il proprio rendimento.

Qualora ciò non accada, l’avventura dell’attaccante brasiliano nell’isola prenderà la piega definitiva di una grande delusione, obbligando la società a sondare il mercato alla ricerca di un interprete meno appariscente, ma maggiormente concreto.