In dicembre, da due anni, la testa e i piedi sono gelati. Non si muovono, e il freddo non c’entra. Di mezzo, un doppio guaio: il primo, un’ingenuità; il secondo, un infortunio. Giunto di nuovo al dodicesimo mese, Leonardo Pavoletti vuole trasformarlo da scuro a chiaro, come la neve che potrà vedere, se vorrà, a diversi chilometri di distanza da Cagliari. Ma anzitutto, alla Sardegna Arena contro la Sampdoria, dovrà provare rendere felici società, compagni e tifosi, con lo stesso effetto provocato dai fiocchi candidi.
Dicembre triste – Tre primavere, due maglie e una sola presenza. Nell’ultimo mese dell’anno, tra il Sassuolo (2014) e il Genoa (2015 e 2016), Pavoloso ha disputato 8’ delle 10 gare in programma: in neroverde, un gettone e due partite osservate dalla panchina; in rossoblù, nella versione 1.0 in tribuna per le tre giornate di squalifica in seguito alla gomitata rifilata, in Genoa-Carpi, a Romagnoli e nella successiva, altre cinque fuori gioco per il trauma distorsivo al ginocchio sinistro, con interessamento di primo grado del legamento collaterale interno.
Un’unica esultanza – La quale coincise con la prima rete in serie A di Pavoletti. Il 13 dicembre 2014, in Palermo-Sassuolo, di blu vestito, pareggiò (41’st, 3’ dopo l’ingresso in campo): Andelkovic appoggiò, involontariamente, sul sinistro del «14» che, di prima intenzione, ghiacciò Sorrentino. E poi, con le braccia larghe, andò davanti al settore del Renzo Barbera riservato al popolo neroverde. Però, al 48’, Belotti rovinò la serata, mettendo a segno la rete-beffa.
Sulla strada c’è Sampdoria – Che Pavoletti ha incrociato tre volte: una vittoria e due sconfitte. Le statistiche più significative, però, sono legate al rendimento personale: due i centri, entrambi realizzati il 5 gennaio 2016 nel derby della Laterna perso 3-2, e altrettanti assist (per Suso), nel faccia a faccia dell’8 maggio 2016, quando il Grifone passò 3-0. Domani sarà il quarto incontro, che il centravanti dovrà affrontare con animus pugnandi perché il Cagliari ha bisogno di un successo e lui, per «schiarire» dicembre, del gol.