Una domanda viene continuamente posta dai tifosi del Cagliari: quando vedremo il vero van der Wiel? Perché, sia chiaro, quello schierato contro il Genoa era la brutta copia del terzino che nel 2010 giocò nientemeno che la finale della Coppa del Mondo.
L’olandese, che a sua discolpa ha il fatto di non disputare una gara completa da tanto, troppo tempo, sta progressivamente trovando la migliore condizione, con un duro lavoro. E francamente è un peccato che sia stato buttato nella mischia troppo presto, facendogli fare contro i liguri una pessima figura, condita da una inevitabile sostituzione al termine del primo tempo.
C’è un chiaro segnale nel calcio: quando un giocatore posa le mani sui fianchi significa che è in debito d’ossigeno. Una scena che ha più volte visto il buon Gregory protagonista durante i primi 45 minuti contro il Genoa, e che ha fatto storcere il naso ai tifosi: era davvero necessario schierarlo?
Forse sì, direbbero alcuni, perché vista la pochezza tecnica dei laterali rossoblù, uno dal piede educato sarebbe ritenuto un messia, a patto che la resistenza fisica sia dalla sua parte.
Per il momento, dunque, spazio a chi sia in forma, ovvero Faragò da una parte e Padoin o Miangue dall’altra, con tutti i limiti del caso: col 3-5-2, senza compiti di copertura, van der Wiel siamo certi potrà dire la sua. Diamogli ancora tempo.