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Cagliari, eppure il nuovo modulo potrebbe dare soddisfazioni

Diego Lopez ha subito sperimentato un nuovo schema di gioco: che alla lunga possa pagare?

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C’è chi da tempo invocava un Cagliari schierato a 3 in difesa, con due laterali alti capaci di servire cross interessanti. Diego Lopez contro la Lazio ha subito sperimento questo schema, giocando con un 3-4–1-2 di base, divenuto poi 3-5-2, con Joao Pedro spostato lungo la linea mediana per fare maggiore densità contro il centrocampo biancoceleste.

Nonostante un possesso palla a chiaro appannaggio dei padroni di casa, i rossoblù sono stati capaci, forse più con la casualità che con la vera intenzione, di impensierire Strakosha. E chissà, potrebbe osservare qualcuno, quale sarebbe potuto essere l’esito finale della gara, se il gol di Farias fosse stato convalidato e se Crosta fosse stato meno ingenuo.

Guardare al futuro è l’imperativo dei sardi, che avranno già domani sera l’occasione del riscatto contro il Benevento, chiara diretta concorrente per la salvezza che proprio ieri ha ufficializzato il cambio di guida tecnica.

Soltanto il lavoro, con il 3-5-2 (e le sue varianti) provato e riprovato in allenamento, potrà pagare, nella speranza di vedere trame di gioco che possano sfociare in numerosi cross dalle fasce e condurre ad azioni da gol.

Ma cosa servirebbe al Cagliari nell’immediato? Maggiore attenzione in fase difensiva, con la speranza di eliminare gli errori grossolani e le amnesie, e soprattutto più spregiudicatezza davanti: Pavoletti (fresco dopo essere soltanto subentrato contro la Lazio) e Sau sono chiamati a rispondere presente.

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