Ferrara, stadio “Paolo Mazza”, ore 16.52 di domenica 17 settembre. L’incoraggiamento dei compagni, le ultime indicazioni di Rastelli e Legrottaglie, le raccomandazioni di Pinzani. Quest’ultimo, quarto ufficiale, alza il tabellone luminoso: in rosso, il numero 10; in verde, il numero 13. È il 90’ e Joao Pedro, autore una mezz’ora scarsa prima del raddoppio-sicurezza del Cagliari sulla Spal, si dirige, a bordo campo, verso Filippo Romagna, a cui lascerà il posto. Che fa il suo esordio in serie A: l’attesa è finita, il traguardo è raggiunto, il sogno si è avverato. Il quale tra tre giorni, alla “Sardegna Arena” contro il Chievo, potrebbe arricchirsi di un altro momento importante: la prima volta, da titolare, nella massima serie.
QUANTA STRADA. Quella che Romagna, ventenne dal 27 maggio, percorre, con velocità costante, da sei anni. Da quando una mattina, mentre era scuola, a casa sua, a Fano, Gianluca Pessotto, allora coordinatore del settore giovanile della Juventus, bussò alla porta per parlare con i suoi genitori, con l’intenzione di portarlo con sé a Vinovo. Tutto andò liscio, con Filippo che divenne capitano della Primavera e pupillo di Fabio Grosso, guidando la retroguardia bianconera e vincendo, nel 2016, il Torneo di Viareggio. Regista arretrato, leader elegante nei movimenti e negli interventi, giocò, da titolare, un Europeo Under 19 (2016) e quello Under 20 (l’estate scorsa); e fu capace, ancor prima, di convincere sia Conte, sia Allegri, a convocarlo in prima squadra. Lo scorso aprile, Ventura l’ha convocato per un stage con la Nazionale A, e a settembre, invece, Di Biagio l’ha premiato con due presenze in Under 21.
LO SCENARIO. Le due gare in 72 ore, contro Spal e Sassuolo, hanno intaccato le condizioni fisiche dei giocatori, con le quali Rastelli combatte. Infatti, Ceppitelli, al centro della difesa in entrambe le partite, mercoledì, nel finale, ha accusato un problema all’adduttore, che dovrebbe farlo accomodare in infermeria. Dalla quale, ieri, è uscito Andreolli, di nuovo a disposizione: l’affaticamento muscolare, che l’ha costretto ad alzare bandiera bianca nei precedenti 180’, è sconfitto. Nel frattempo, però, Pisacane ha esaurito – tutte o quasi – le riserve di fiato. Per questo, l’allenatore potrebbe dare un turno di riposo a Pisadog, affiancando Romagna ad Andreolli.
L’OPPORTUNITÀ. Nata il 28 luglio, dopo la doppia esperienza in serie B – 18 presenze, tra Novara (4) e Brescia (14, di cui 13 dal 1’) –, col trasferimento al Cagliari, nell’operazione con la Juventus che ha coinvolto anche Del Fabro. Opportunità che Romagna, paragonato a Bonucci – il capitano del Milan, prima di Spagna-Italia dello scorso settembre, ha indicato il giovincello come suo possibile erede, viste le simili caratteristiche – è pronto ad acchiappare con attenzione, determinazione e umiltà. Il numero 13, come quello indossato da Alessandro Nesta, suo idolo, dovrà essere presente. E chissà che, proprio domenica pomeriggio, non venga l’ora di Romagna.