A seguito delle prime uscite stagionali emergono lentamente embrionali spunti di riflessione attorno alla squadra allenata da Rastelli. Elementi estemporanei che spesso vengono sconfessati da altri test maggiormente significativi.
Il periodo è tale infatti, che le prestazioni di alcuni interpreti risentono inevitabilmente dei carichi di lavoro e dell’acquisizione nascente di nuovi dettami tattici. Tuttavia c’è chi fatica più di altri nel restituire un’impressione positiva e che lasci lontane dalla propria figura alcune preoccupazioni.
Il Cagliari allo stato attuale è una squadra pressoché al completo con due grossi punti interrogativi, attorno alle caselle che riguardano il terzino destro e quello mancino.
Sulla fascia mancina, dopo la partenza di Murru e la conferma di Miangue, il giovane belga è stato designato come il titolare del ruolo, con il solo Capuano capace di disimpegnarsi come centrale o laterale di difesa, ad offrire una minima concorrenza.
Diverse amichevoli con avversari di rango differente, hanno evidenziato un Miangue in eccessiva difficoltà , impreciso in fase offensiva e decisamente spaesato quando si è trattato di coprire la propria zona di competenza.
Il mercato nel pieno della propria evoluzione consente alla dirigenza isolana di togliere parte della responsabilità che al momento sembrava incidere in misura negativa sulle prestazioni dell’ex Inter.
Scommettere su Miangue non appare un azzardo, farlo in misura esclusiva potrebbe rappresentare un rischio eccessivo e recuperabile solo nel mercato di riparazione e con un campionato condizionato fortemente.