Cagliari e Sampdoria hanno appena sancito il passaggio di Nicola Murru dai colori rossoblù a quelli blucerchiati, scrivendo l’ennesimo, forse ultimo capitolo di un rapporto tribolato e per nulla tenero con il terzino sardo.

107 presenze all’alba delle 23 primavere, testimoniano una storia in continua crescita ma sempre al centro della lente d’ingrandimento, caratterizzata da critiche costanti e pochi momenti di elogio.

Un clima che sovente fa capolinea attorno alle figure dei giocatori che hanno la fortuna/sfortuna di indossare la maglia che rappresenta la propria terra. Un humus, quello cagliaritano e sardo in generale, paziente, comprensivo e accogliente con interpreti lontani ed emotivamente meno coinvolti, che esprime tutta la sua fermezza e durezza con i figli cresciuti con il rossoblù nelle vene.

Murru esemplifica perfettamente tali dinamiche: il terzino mancino ha dimostrato nel corso della sua avventura tra le fila del Cagliari, di sapersi costruire un’armatura fatta di esperienza e personalità, capace di restituire un ragazzo maggiormente sereno e consapevole dei propri mezzi, votato al conseguimento di uno standard che nonostante qualità indubbie faticava a raggiungere.

Un percorso che non ha avuto il lieto fine di una carriera di pertinenza esclusiva rossoblù, ma ha spinto dirigenza e giocatore a guardare oltre l’orizzonte e valutare possibilità che probabilmente nessuno avrebbe preso in considerazione.

Una volontà inattesa ed inaspettata, che nasce dalla voglia di continuare a mettersi in discussione, dimostrando a critici, ma soprattutto a se stesso, di essere in grado di maturare ulteriormente e dimostrare il proprio valore.

Murru ha dimostrato coraggio, infatti se da un lato si libera di una tifoseria eccessivamente critica nei propri confronti, sbarca in una piazza altrettanto esigente, che pretenderà prestazioni all’altezza della spesa effettuata dalla società genovese.

Spesso il valore di una persona, lo si avverte quando essa viene a mancare; il futuro offrirà le dovute risposte circa un ragazzo determinato a far si che la sua partenza venga rimpianta anche dai detrattori più accesi.