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Cagliari, ecco perché il 4-2-3-1 può essere il tuo futuro

Il modulo con quattro giocatori offensivi contemporaneamente dal primo minuto è stato utilizzato dal tecnico rossoblù Massimo Rastelli nella sfida con l’Empoli: potrebbe essere la base per un nuovo inizio

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La paura di prenderle, schierare un modulo troppo difensivo e senza spettacolo. Un copione che spesso è apparso nelle prestazioni del Cagliari in questa Serie A. Nel roster isolano, però, la musica sembra essere totalmente cambiata.

Di fatti, la partita contro l’Empoli ha visto la squadra sarda allenata da Massimo Rastelli presentarsi con un abito nuovo e con il chiaro intento di attaccare l’avversario. Il tecnico rossoblù ha utilizzato diverse tattiche durante il corso di questo campionato, ma la chiave di svolta del futuro potrebbe essere stata trovata nel 4-2-3-1 messo a punto nella gara interna con i toscani. Ma di che modulo stiamo parlando? Proviamo a definirne alcune caratteristiche peculiari.

Si tratta di uno schieramento particolarmente offensivo, altresì definito con il nome di “modulo europeo” e che prevede l’utilizzo di quattro difensori, due mediani, tre trequartisti (di cui due esterni e un fantasista), in appoggio alla prima punta.

In genere, il 4-2-3-1 viene scelto per la sua versatilità e risulta essere assai offensivo in fase di possesso palla, mentre in quella di non possesso si trasforma in un modulo molto difensivo; inoltre permette di poter schierare contemporaneamente più giocatori che hanno funzioni d’attacco.

Storicamente parlando, questa evoluzione moderna del 4-5-1 è stata proposta dal Celta Vigo di Victor Fernandez e dalla Francia campione d’Europa e del Mondo allenata da Aimè Jacquet. Nel match disputato al Sant’Elia in casa con l’Empoli, Rastelli ha sorpreso tutti scegliendo questo modulo del tutto inedito e sfruttando tutto il suo potenziale offensivo (per la prima volta Marco Sau, Joao Pedro, Diego Farias e Marco Borriello hanno giocato tutti e 4 dall’inizio) al meglio e dando anche sprazzi di bel gioco, che ha fatto divertire il pubblico presente sugli spalti.

Con tale sorpresa, il tecnico campano è probabilmente riuscito a trovare la chiave di volta per avere un Cagliari molto più aggressivo e spregiudicato. Per ¾ della gara di domenica scorsa, la formazione isolana ha disputato un’ottima partita (probabilmente una delle migliori prestazioni stagionali).

La difesa (fino al quarto d’ora finale) è risultata essere solida, le geometrie dei due registi (Barella e Tachtsidis) sono risultate essere decisive, lampi di classe individuali, oltre all’apporto puntuale delle catene laterali (a destra con Isla-Farias e a sinistra con Murru-Joao Pedro), impeccabili sia in attacco sia in ripiegamento difensivo e con movimenti all’unisono e ben effettuati.

Ad oggi, il 4-2-3-1 in casa Cagliari è ancora in fase di rodaggio, però i segnali per Rastelli sono più che positivi e potrebbero dare il via ad un nuovo progetto tattico, impostando così la squadra del prossimo anno proprio su questo schema: in tal senso, il calciomercato sarà decisivo per la costruzione del nuovo Cagliari. Il futuro sarà il 4-2-3-1?

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