Il Cagliari riesce ad archiviare al meglio la pratica Empoli, seppur con qualche brivido di troppo nel finale. La squadra rossoblù ha giocato una gara di grande agonismo e di sostanza, oltre che di qualità . Tra i protagonisti nel roster isolano, c’è stato sicuramente l’attaccante Diego Farias.
Molti lo definiscono come croce e delizia della formazione rossoblù, alternando prestazioni fantastiche da vero e puro talento ad altre meno brillanti e del tutto evanescenti. Ma se il 17 brasiliano della formazione allenata da Massimo Rastelli decide di fare il Mago, allora per gli avversari le cose si fanno difficili.
Lo squillo di Napoli, vano ai fini del risultato, visto che il Cagliari era uscito con le ossa rotte dal San Paolo, era solo un segnale. Il 27enne folletto verdeoro aveva una voglia matta di volersi esprimere e di giocare.
L’occasione è arrivata proprio nel match con l’Empoli, dove l’allenatore gli ha dato la possibilità di far parte del trio di trequartisti (con Joao Pedro e Marco Sau) alle spalle del bomber Marco Borriello nel 4-2-3-1 di recente fabbricazione rastelliana e che nella sfida ai toscani ha fatto la sua prima apparizione con ottimi risultati.
E anche Farias ha fatto la differenza. Il brasiliano ha deliziato il pubblico sardo con una partita di qualità , caratterizzata da belle giocate, tecnica sublime e una grande doppietta. Semplicemente devastante per tutta la difesa dell’Empoli, andata costantemente in tilt quando Farias prendeva palla.
I gol? Hanno messo in mostra il repertorio del folletto di Sorocaba (San Paolo): prima fa fuoco e fiamme in area di rigore, seminando gli avversari e battendo Skorupski con una botta potente sotto al sette; poi, sul lancio illuminante di Tachtsidis, fuga verso il gol e portiere battuto con una bella rasoiata. Una partita perfetta per Farias, che vuole ritornare ad essere protagonista per il Cagliari.
