La psicologia, anche nel calcio, è importante. Mai una squadra deve comunicare debolezza all’avversario. Proprio quello che ha fatto il Cagliari domenica pomeriggio.
In seguito all’infortunio di Marco Borriello, il tecnico Rastelli ha scelto di sostituirlo con un centrocampista, Paolo Faragò. Ecco che in quell’occasione si è perduta la partita. Il Torino ha compreso che i rossoblù, nonostante avessero in panchina due attaccanti (Farias - seppur non ancora al 100% - e Han), avessero timore di perdere. E hanno iniziato ad attaccare, favorito dall’inevitabile abbassamento della linea mediana, con di fatto nessuno che tenesse alto l’11 sardo.
Lo sviluppo della storia tutti lo conosciamo: match ribaltato dal Torino, grazie ai gol di Ljajic, Belotti e Acquah, ingresso di Farias oramai sotto 3-1 e gol di Han a tempo praticamente scaduto.
A poco, a detta dei tifosi, sono servite le spiegazioni di Rastelli nel dopo gara in merito alla discutibile scelta: “Perché ho fatto entrare Faragò? Perché Farias non aveva più di mezz'ora nelle gambe. Al momento del cambio stavamo vincendo e pensavo di giocarmi Farias nel secondo tempo. Devo sempre pensare a mettere la mia squadra nelle migliori condizioni”.
E siamo certi che quelle siano state davvero le migliori condizioni? Crediamo proprio di no.
