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Oltre il modulo

Non importa con quale schieramento ed interpreti venga schierato, il Cagliari con tale atteggiamento va oltre i moduli

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Il pareggio agguantato nel finale ai danni del Bologna di Donadoni, dimostra come il cammino intrapreso dalla formazione rossoblù nel 2017, sia ben lontano dall’essere interrotto.

Tralasciando ogni discorso direttamente riconducibile al mero risultato, il Cagliari di Rastelli se paragonato a quello dell’anno precedente, da la netta impressione di aver subito una decisa rivoluzione. La rosa tuttavia, se si esclude la partenza di Storari, è la stessa del girone d’andata, eppure il rendimento di diversi giocatori è radicalmente opposto. Non solo l’apporto dei singoli è distintamente migliorato, ma l’idea di gioco è chiara e definita e restituisce un’unità d’intenti.

I diversi reparti dimostrano un’evidente fluidità di gioco, ricercando una compattezza efficace sia in fase offensiva, che in quella difensiva. Inoltre, i vari interpreti che si susseguono in ogni match, riescono a farsi trovare pronti ogni qualvolta vengono chiamati in causa.

Sau, Isla, Barella, Capuano e Di Gennaro, hanno ricoperto diversi ruoli senza mostrare disorientamento e conseguente calo di rendimento e persino Tachtsidis, quello ammirato contro i rossoblù bolognesi si sta ritagliando un ruolo che ne fa apprezzare le doti sfruttate sinora a singhiozzo. Inoltre chi subentra dalla panchina, vedi Salamon, profonde grande impegno al fine di recuperare terreno nelle gerarchie del proprio allenatore.

Tale atteggiamento è sublimato dalla constatazione che il Cagliari non ha più, se mai ci fosse stato, un modulo di riferimento e una formazione tipo. Chiunque scenda in campo e indipendentemente dal modulo utilizzato, incarna un atteggiamento positivo, che piace a tifosi e dona nuova luce all’intera squadra.

Una base importante, che se unita ad una gestione Giulini efficace e proiettata al futuro, può regalare ambizioni e soddisfazioni difficilmente pronosticabili solo un anno e mezzo fa.

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