Nel calcio c’è una legge non scritta che, nonostante passino gli anni, è sempre valida e non passa mai di moda: la partita finisce quando l’arbitro fischia (frase resa famosa dal grande Vujadin Boskov). In una partita in cui sembrava tutto perduto, il Cagliari aveva l’asso vincente per agguantare un risultato che non ha lasciato l’amaro in bocca, dopo una prestazione nel complesso positiva.
La carta vincente corrisponde al nome di Marco Borriello. Nella partita con il Bologna di ieri, si evince come la prestazione del bomber napoletano sia stata caratterizzata da tanta grinta, energia e foga. Un campione che non ha la parola arrendersi nel proprio dizionario calcistico.
"Il colpo giusto, quello che manderà la palla in gol, lo senti dentro di te appena l'hai scoccato", diceva Alessandro Del Piero. Così, al minuto 91, Borriello ha voluto prendersi una responsabilità enorme. Ha preso il pallone, lo ha sistemato con cura e ha scaricato in fondo al sacco una botta terrificante. La traiettoria è quella di un grande artista. Una rete voluta con le unghie e con i denti, che ha fatto esplodere di gioia i tifosi cagliaritani.
Il tiro spaziale con il mancino a tempo scaduto non è solo una grande prodezza balistica di qualità e di livello. Dietro a questo spettacolare gesto tecnico, c’era il carattere e la rabbia di un attaccante che ancora una volta si è mostrato di livello superiore. L’età e il tempo che scorre non sono riusciti a scalfire il suo senso del gol e il suo spirito battagliero.
Anche contro i felsinei, Borriello ha confermato di essere il ciclone devastante della formazione rossoblù. Sul suo acquisto c’erano dei dubbi, ma questi sono stati spazzati via a suon di prestazioni e di lotte continue con i difensori avversari. Semplicemente onnipresente e devastante: il 22 del Cagliari ha reso possibile ciò che sembrava impossibile.
