Il 4-3-1-2 è nel DNA del Cagliari, questo è certo. Dall’era Ballardini in poi questo modulo ha portato tante soddisfazioni alla squadra rossoblù: dalla salvezza miracolosa ai campionati tranquilli - con vista Europa - di Allegri e Donadoni.
Quest’anno però qualcosa sembra non funzionare al meglio. Se la fase offensiva - pur senza brillare in spettacolarità - continua a dare ottimi frutti, la fase difensiva è tra le più negative degli ultimi anni.
Mai come quest’anno il Cagliari è uscito dai vari campi d’Italia (o dal Sant’Elia) con tre o più gol subiti. Il rimedio non è mai arrivato. Sono cambiati anche gli interpreti, ma il risultato non è variato.
E se il 3-5-2 fosse la medicina per curare/togliere il dolore? Quel dolore da 42 gol subiti in appena diciotto giornate.
Quel modulo, visto già all’esordio stagionale contro il Genoa, potrebbe tornare di moda in casa Cagliari. È tra gli schemi tattici preferiti da Rastelli.
Il 3-5-2 garantisce maggiore copertura difensiva, soprattutto se come esterni di centrocampo venissero schierati due terzini. Una linea difensiva a tre, che diventa facilmente a cinque. L’ultima medicina possibile, oltre al lavoro continuo sui schemi difensivi, per eliminare il problema dei tanti, troppi gol subiti.
Mentalità troppo italiana (“Prima pensiamo a non prendere”)? Può darsi, ma i numeri non sono da sottovalutare…