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E se anche il Palermo decide di combattere, allora bisogna svegliarsi dal letargo…

I rosanero, con la vittoria contro il Genoa in rimonta, hanno dimostrato di voler ancora dire la loro: al Cagliari il compito di rispondere

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Può capitare che, in una fredda sera di dicembre, una squadra siciliana, sotto 3-1 a Genova, decida che o la va o la spacca, mettendo in campo tutte le energie e vincendo incredibilmente 4-3.

Il Palermo, con il successo in terra ligure, frutto anche di una guida tecnica, Eugenio Corini, capace di motivare un gruppo spento, ha raggiunto il Crotone, sconfitto dall’Udinese, a quota 9 punti, lasciando il Pescara, caduto in casa contro il Bologna, a 8. I rosanero, insieme ai calabresi, si trovano a -5 dal quartultimo Empoli, vittorioso sabato pomeriggio contro il Cagliari.

Si, proprio quel Cagliari che da alcune giornate a questa parte pare aver staccato la spina, fisicamente ma ancor più psicologicamente: i sardi sono chiamati a riprendere il cammino interrotto, cercando di sconfiggere giovedì sera il Sassuolo. Senza pensare a quello che sarà il futuro del tecnico Rastelli.

Perché, se il Palermo ha deciso di combattere e provare a scrivere un futuro diverso da quello ipotizzabile, non si è più sicuri di avere già in cassaforte la salvezza, considerando che il Pescara si rafforzerà nel mercato di gennaio e il Crotone non getterà facilmente la spugna.

Che, dunque, i rossoblù si sveglino dal letargo, e arrivino alla sosta natalizia a quota 23 e con la distanza dalla terzultima tale da dormire, ancora, sonni tranquilli.

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