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L’azzardo appagato

Turnover robusto per il Cagliari di Rastelli che mette in campo tre primavera dal primo minuto ottenendo una discreta risposta

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La Coppa Italia è una competizione di secondo, se non di terzo piano. È il messaggio prepotente che emerge ogni qualvolta che le squadre di serie A si ritrovano a schierare una formazione nei primi turni della competizione nazionale, salvo poi interessarsi e non poco, quando all’imbocco della semifinale si inizia ad assaporare la vittoria del trofeo o la possibilità di agguantare l’Europa.

Anche il Cagliari non fa eccezione e nella sfida di Genova, Rastelli ha optato per attuare un ampio turnover. Una scelta condivisibile per diverse ragioni, partendo dalla prossima e cruciale sfida di Pescara, sino ad arrivare alla situazione infortunati.

Tale condizione permette da una lato a coloro che calcano meno il rettangolo di gioco di accumulare minutaggio prezioso e dall’altra di testare qualche giovane di belle speranze nel calcio dei grandi.  Un obbiettivo centrato a metà, perché se le cosiddette riserve hanno fatto davvero poco al fine di mettersi in luce, i ragazzi della Primavera di mister Canzi, hanno sfruttato al massimo la possibilità concessa da Rastelli.

Seppur visibilmente emozionati ed un pizzico spaesati, con il passare dei minuti hanno incarnato lo spirito di chi realizza il sogno di una vita giovane, di chi ha davanti una carriera che, se affrontata con il piglio e l’impegno giusto, può riservare altre e importanti soddisfazioni.

Mastino, Antonini Lui e Briukhov dal primo minuto, Vasco Oliveira, Serra e Biancu da subentrati, attraverso le loro prestazioni rendono merito al lavoro della società e staff, che non smettono di investire sul settore giovanile e su quei prospetti che sulla scia di Barella e Deiola, solo per citare gli ultimi, possono garantire nuova linfa alla prima squadra.

Il 3-0 inflitto dai blucerchiati è un risultato pesante e probabilmente immeritato, che tuttavia ha avuto il merito di far iniziare a conoscere, chi un giorno potrà tornare da protagonista all’interno di una competizione che merita una considerazione decisamente maggiore.

 

 

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