Anche se non c’è più cogliamo l’occasione del giorno di quello che sarebbe stato il suo ottantunesimo compleanno, per parlare di un personaggio che ha incrociato la storia del Cagliari, anche se probabilmente solo chi ha avuto la fortuna di vivere gli anni dello scudetto può ricordarselo.
Stiamo parlando di Gerry Hitchens, finora unico giocatore inglese ad aver giocato tra le fila rossoblù. L’attaccante nasce in un paesino nel centro dell’Inghilterra l’8 ottobre del 1934.
Nel 1961 l’Inter lo nota e lo fa arrivare in Italia ma nei nerazzurri trova poco spazio, anche a causa della sua poca “classe” a cui sopperiva con un temperamento generoso e delle grandi doti atletiche, e perciò lo cedono al Torino, a cui serve una punta con un grande fisico e che non si mette problemi a dare qualche strattone in area di rigore: lì rimane dal ’62 al ’65 e segna trentasette reti in centotredici partite.
Dopo due anni all’Atalanta, nel 1967 viene aggregato ai Chicago Mustangs (il nome con cui il Cagliari disputa il torneo americano) e, alla fine dell’avventura made in USA, la società rossoblù decide di ingaggiarlo. Gerry ha già trentatre anni ma si dimostra un degno sostituto di Gigi Riva, che sta ancora recuperando per l’infortunio subìto contro il Portogallo: durante la stagione 1967/1968 colleziona diciassette presenze segnando quattro reti; nella stagione successiva mette insieme solo due presenze e decide di tornare in patria.
È morto nel 1983 a causa di un infarto.
Durante tutta la sua esperienza italiana, ha disputato duecentotrentanove partite e ha segnato settantatre reti, diventando così il giocatore inglese recordman nel calcio italiano. Nessun altro ha fatto meglio di lui.