Se pensiamo alla parola “scomodità” noi tifosi del Cagliari abbiamo nella mente un’immagine ben chiara: lo stadio Sant’Elia. Eppure c’è stato un tempo in cui questo luogo è stato un vero gioiello, oltre che un vanto, per il capoluogo.
Correva l’anno 1970: il dodici settembre di quell’anno il Cagliari, fresco campione d’Italia, gioca la sua prima partita nella maestosa struttura, in grado di ospitare settantamila persone, abbandonando lo stadio Amsicora, testimone dei successi degli anni precedenti. La gara inaugurale è Cagliari - Massese, valida per il primo turno di Coppa Italia e terminata con il risultato di quattro a uno: le reti sono siglate dal solito Gigi Riva, autore del primo e dell'ultimo gol della gara, da un rigore di Gori, da un autogol di Zana e la rete toscana di Albanese. Purtroppo ai rossoblù non basta il risultato e il giorno dopo, a causa della vittoria del Livorno sul Pisa, gli isolani vengono eliminati dalla competizione.
Da quel giorno in quell'impianto i tifosi sardi hanno vissuto tante emozioni, sia in negativo che in positivo: i fasti del Cagliari di quei primi anni, gli anni della serie B e il rischio del fallimento, l'inferno della C1 e il fantastico ritorno in serie A dopo soli due anni, la Coppa Uefa e diverse gare della Nazionale.