27 agosto 1989: il Cagliari inizia male la sua avventura in serie B. È infatti una delle squadre neo promosse nella serie cadetta ed è allenata da Claudio Ranieri, un allenatore giovane ed emergente che ha già guidato i rossoblù nella stagione precedente in serie C1 (i sardi vi hanno trascorso due anni e hanno appena vinto la Coppa Italia di categoria). La squadra di Antonio Orrù ha come sogno quello di salire in serie A, ma non vengono fatti proclami: d’altronde la squadra è stata molto ringiovanita (sono arrivati giocatori come Firicano e Poli) ed è appena stata promossa. E, infatti, in quel giorno di agosto di venticinque anni fa, anche la sorte si mette di traverso per far capire al Cagliari che la massima serie non sarebbe stata così facile da conquistare.
Il campo è quello di Avellino ed è la prima giornata di campionato: la squadra campana, allenata da Nedo Sonetti, non sta passando un momento felice, sia sul livello sportivo (l’anno prima è retrocessa dalla serie A) che su quello societario, date le vicissitudini legate alla proprietà. L’obiettivo è quello, quindi, di iniziare nel migliore dei modi il nuovo campionato battendo i sardi. E ci riescono, ma per non merito loro. I rossoblù perderanno quella partita per due a zero “grazie” alle autoreti di Mauro Valentini (17’ pt) e Maurizio Giovannelli (42’ pt).
Ma la squadra di mister Ranieri non si perde d’animo: in quella stagione conquisterà diciassette vittorie, tredici pareggi e solo sette sconfitte (otto, considerata quella di cui stiamo parlando) e riuscirà a salire in serie A, conquistando una fantastica doppia promozione in soli due anni e iniziando quella meravigliosa scalata che, quattro anni dopo, la porterà a disputare la semifinale di Coppa Uefa.