Classe 1961, Luciano de Paola è uno degli artefici della rinascita rossoblù. Nativo di Crotone, comincia la carriera nella squadra della sua città nei primi anni Ottanta. La sua intelligenza tattica è ulteriormente raffinata da fior di tecnici che ne raffinano l'acume in campo:
Zaccheroni, Ranieri, Zoff, Mutti, Materazzi, Reja e Prandelli. Però sarà il romeno Lucescu colui che eleggerà come il migliore.
In Sardegna sbarca nell'estate del 1988, su espressa richiesta di mister Ranieri, dopo aver maturato esperienze nel Frosinone e a Francavilla. Nel club siciliano mette a segno anche una rete, nel corso delle tre stagioni di militanza fra l'ottantacinque e l'ottantotto.
Nel primo campionato arriva un anonimo settimo posto in classifica in Serie C2, ma è una stagione nella quale si semina per la successiva: vengono infatti messe le premesse per la vittoria del campionato '86-'87, concluso con il primo posto in classifica nel girone C, a pari merito con la Vis Pesaro con un bottino di quarantasette punti. Da buon mediano, contribuisce a rendere la difesa la meno perforata del campionato, subendo appena diciotto gol, segnandone trentasei che valgono il secondo miglior attacco. Da lì in poi, De Paola diventa specialista in promozioni: ne inanellerà ben cinque in totale in carriera.
Due di queste sono dipinte di rossoblù: dagli infuocati campi della C1 fino alla partita contro l'Inter e la tripletta del futuro Campione d'Europa con la Germania Klinsmann. Ma la Serie A non la assaporerà fino in fondo: appena un assaggio, poi verrà ceduto nella finestra invernale al Brescia in Serie B.
Una volta terminato di calcare il rettangolo verde, consegue buoni risultati da tecnico delle giovanili, facendo emergere, tra gli altri, Viviano, Agliardi, Rispoli, Santacroce, Guana, Caracciolo e soprattutto Hamsik. Entra a pieno titolo nella storia del Cagliari e nel cuore dei tifosi, che gli hanno tributato il giusto merito, per abnegazione, spirito di sacrificio e dedizione alla causa.