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Le Croci Stazionarie di Cagliari, antichi simboli religiosi della città

I cinque cippi storici del capoluogo sardo, tra memoria ecclesiale e amministrativa

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A molti di noi sarà certamente capitato di passeggiare con il naso all’insù per la propria città e, quasi per caso, imbattersi improvvisamente in qualche piccola meraviglia mai notata fino ad allora, oppure dover fornire indicazioni a qualche turista curioso alla ricerca di tesori poco conosciuti della nostra cittadina e, ironia della sorte, non avere idea della loro presenza.

Certo, ciascuno di noi conosce alla perfezione e l’ubicazione dei monumenti più visitati dai turisti, i più tipici e attrattivi ma se per caso ci venisse chiesta l’ubicazione delle cinque croci stazionarie di Cagliari?

I più resterebbero basiti, e lo sarebbero ancor di più nel sapere che questi cinque monumenti sono bellamente sotto gli occhi di tutti, ogni giorno, in bella vista in strada e che li avremmo visti almeno mille volte passeggiando per la città.

Prima di scoprire la loro ubicazione, capiamo meglio di cosa si tratta. Le croci stazionarie sono riferimenti dal grande valore storico, religioso e giuridico-amministrativo in quanto punti fissi e ben determinati della città di allora, ed hanno un rilevante significato religioso, un segno sacro sul territorio poiché collocata quasi sempre nelle immediate vicinanze di un edificio religioso, anche con funzione processionale.

In taluni casi poi invece, al significato religioso, si aggiunge quello amministrativo in quanto indicante, ad esempio, una porta d’accesso o punto nevralgico alla città.

Per compiere questo viaggio, partiamo dalla Basilica cagliaritana per eccellenza, la Basilica di Bonaria, dove a pochi metri dal sagrato è presente un cippo sormontato da una Croce; storia vuole che sia stato eretto sul luogo in cui, secoli addietro, venne rinvenuta la cassa contenente il simulacro delle Madonna di Bonaria, al momento esposta dietro l’altare della Basilica.

Una seconda croce si trova sul versante settentrionale di un’altra chiesa molto nota e molto amata di Cagliari, la Chiesa di Sant’Efisio mentre un’altra ancora sorge in piazza San Lucifero.

E che dire poi di quella di piazza San Domenico o per meglio dire al centro del piazzale Gaetano Edoardo Orrù dove ancora oggi il simbolismo religioso si evidenzia ancora imponente sopra la colonna di pietra.

In questo caso tuttavia, come accennato, si aggiunge con molta probabilità anche un significato amministrativo poiché indicava uno dei punti di incontro principali della città prima pisana e poi aragonese, proprio davanti all’antico convento domenicano.

Ed infine, dopo Bonaria e Sant’Efisio, San Lucifero e San Domenico arriviamo nel punto della città in cui convergono viale Trieste, viale Trento e prende il via il viale Sant’Avendrace, precisamente in quella piccola area verde di Piazza Trento, un tempo storica porta occidentale della città, quando il borgo dei pescatori locali non rientrava nel centro urbano, dove il cippo è sormontato dalla croce in stile aragonese.

Piccoli grandi tesori, sotto gli occhi di tutti noi, a ricordare antichi valori e tesori della Cagliari di tanto tempo fa.

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